Angelo Graziani
Durante la Guerra di liberazione fu capitano nella Divisione partigiana "Garibaldi" operante in Jugoslavia. Nel corso del conflitto, era al comando di un Gruppo d'artiglieria da 75/18, che per due anni si batté contro i nazifascisti sulle montagne del Montenegro, della Bosnia, dell'Erzegovina. Il 19° Reggimento artiglieria della Divisione "Venezia", sotto il comando di Graziani, ha meritato la "Medaglia d'oro alla Bandiera". Decorato lui stesso di Medaglia d'argento sul campo, Graziani (che ebbe anche dal Maresciallo Tito due alte decorazioni: l'"Ordine per il Coraggio" e l'"Ordine al merito per il Popolo"), fu, in seguito, col grado di maggiore per meriti di guerra, comandante della base militare italiana di Ragusa (oggi Dubrovnik). In quel ruolo assistette, e provvide al rimpatrio dai Balcani, di migliaia di soldati italiani che avevano combattuto come partigiani. Quando anche lui poté tornare in Italia, fu promosso colonnello e, successivamente, Generale di Divisione. Membro della Commissione del Ministero della Difesa incaricata di concedere le qualifiche di partigiano e le decorazioni al valore ai combattenti della Libertà in Italia e all'estero, Angelo Graziani assolse per anni, con grande scrupolo, a questo compito. Soppressa dal governo Berlusconi la Commissione, il vecchio generale si rinchiuse nella sua casa per riordinare la sue memorie, che si sono tradotte in numerosi saggi sulla storia della Resistenza italiana nell'ex Jugoslavia. Membro della Presidenza onoraria dell'ANPI, Angelo Graziani è morto, quasi centenario, all'Ospedale militare del Celio.