Luciano Gruppi
Nel giugno del 1943 si era laureato in filosofia e, dopo avere inizialmente aderito a "Giustizia e Libertà", nel novembre dello stesso anno si era iscritto al Partito comunista clandestino ed era stato arrestato. Entrato nella Resistenza come membro dei GAP, quando a Torino li guidava, col nome di battaglia di "Ivaldi", Giovanni Pesce, Gruppi fu incaricato anche di coordinare l'attività dei ragazzi del "Fronte della Gioventù", impegno che, dopo la Liberazione di Torino, continuò ad assolvere (come responsabile della Commissione giovanile di quella Federazione comunista), fino al dicembre del 1945. Sino al 1948 il giovane intellettuale lavora nella segreteria della Federazione milanese del PCI. Nell'agosto del '48 è di nuovo a Torino, come responsabile dell'Organizzazione e vice segretario della Federazione, di cui assume la responsabilità nel 1949. Da allora, per Luciano Gruppi, è un continuo passaggio da una città all'altra, da un incarico all'altro: capo gruppo consigliare a Torino, membro del CC del PCI, nella segreteria del movimento dei "Partigiani della pace", nella Commissione centrale di controllo del PCI, responsabile delle Scuole di Partito; sino a che, nel 1989, non chiede di non essere riproposto, per ragioni di età, in altri organismi dirigenti. Nell'ottobre del 1999 restituisce la tessera del PDS, a cui aveva aderito, e lascia i Democratici di Sinistra per iscriversi, nel 2001, al Partito della Rifondazione Comunista che, nel febbraio del 2006, gli ha intitolato il Circolo di Albano Laziale. Tra le tante opere lasciate da Luciano Gruppi (la moglie ha donato al Centro di documentazione di Pistoia la sua ricchissima biblioteca), ricordiamo almeno: Socialismo e democrazia: la teoria marxista dello Stato, uscito nelle "Edizioni del Calendario" nel 1969 e ristampato nel 1978 da "Teti Editore", Il concetto di egemonia in Gramsci, del 1977, La teoria del partito rivoluzionario, del 1980 e l'autobiografia Testimonianze di un postero, stampato nel 1992.