Oskar Kjuder
La vita di Oskar Kjuder, nato nella frazione triestina di Longera, è indissolubilmente legata alla musica. Figlio di un falegname, riceve in regalo all’età di cinque anni il suo primo strumento, una fisarmonica. Più grande, studia violino al conservatorio Tartini. Durante la guerra si unisce ai Partigiani di Tito nella 13ª Brigata della 1ª Divisione proletaria e sbarca con gli alleati sull’isola di Curzola, contribuendo alla Vstajenje Primorske, la rinascita del litorale adriatico jugoslavo.
Nei mesi dell’immediato dopoguerra, il ventenne Oskar suona con il coro dell’armata jugoslava “Sre?ko Kosovel”, diretto dal compositore Rado Simoniti, nelle terre slave liberate, nel resto d’Europa e, nel 1946, all’apertura della Conferenza di pace di Parigi.
Nel 1972 si esibisce con un primo nucleo di più di cento cantanti-combattenti a Kiev e Volgograd in un repertorio di canti rivoluzionari sloveni, italiani e russi: è la nascita del Coro partigiano triestino “Pinko Tomaži?”. Oskar Kjuder, tra i suoi fondatori, lo dirigerà fino al 1997, in oltre mille concerti, per mantenere viva la tradizione della canzone partigiana e diffondere gli ideali di pace e fratellanza tra i popoli.
Memorabile fu l’esibizione dell’ottobre ’83 a Piancavallo alla presenza di Sandro Pertini: per gli impegni previsti dal cerimoniale il concerto doveva durare mezz’ora, ma il Presidente non ne volle sapere di andarsene e, solo dopo più di un ora di canti, strinse la mano al direttore e lo salutò: “Grazie, compagno Oskar!”: