Natalia Levi
Di famiglia ebraica di origine triestina, Natalia si era presto trasferita a Torino dove, nel 1938, avrebbe sposato il professore universitario Leone Ginzburg. Quando il marito era stato confinato a Pizzuli, lo aveva seguito con i figli piccoli e di quel periodo avrebbe poi scritto in “Inverno in Abruzzo”.
Col cognome del primo marito (morto in un carcere romano, prigioniero dei tedeschi), Natalia Levi, che nel 1950 si era risposata con l’anglista Gabriele Baldini, avrebbe poi sempre firmato la sua produzione letteraria. Tra le sue tante opere ricordiamo qui “Valentino”, che nel 1951 vinse il “Premio Viareggio”, “Tutti i nostri ieri” pubblicato nel 1952, “Le piccole virtù” stampato nel 1962.
Nel 1963 la vittoria del “Premio Strega” con “Lessico famigliare”; nel 1966 l’uscita di “Ti ho sposato per allegria” a cui seguirono “Mai devi domandarmi” (1970), “Caro Michele” (1973), “La famiglia Manzoni” (1983).
Quello fu anche l’anno in cui Natalia Levi Ginzburg accettò di candidarsi, come indipendente, nelle liste del PCI e fu eletta in Parlamento.
Altri libri seguirono: “La città e la casa”, nel 1984, “Serena Cruz, o la vera giustizia”, l’anno prima della scomparsa della scrittrice.