Luigi Marchini
Era ancora studente universitario quando con altri giovani della Val Ceno aveva cominciato ad impegnarsi contro il fascismo. Chiamato alle armi, nell’estate del 1943, durante una licenza, era entrato a far parte di una cellula comunista clandestina, attiva tra gli studenti della Facoltà di medicina dell’Università di Parma.
Dopo l’armistizio, col nome di battaglia di “Dario”, Marchini fu tra i primi organizzatori della lotta armata contro i nazifascisti nella zona di Bardi e in altre località del Parmense. Nell’aprile del 1944 gli fu affidato il comando della XII Brigata Garibaldi, che “Dario” riorganizzò e guidò nella vittoriosa offensiva partigiana in Val Ceno. Dal dicembre, assunto il comando della 135ma Brigata “Betti” della Divisione Garibaldi “Val Ceno”, la guidò con grande coraggio sino alla Liberazione.
Conseguita nel primo dopoguerra la laurea in medicina, il giovane medico (che è stato decorato per il suo impegno nella lotta contro i nazifascisti e che è ricordato anche come poeta), esercitò la professione al suo paese, mai rinunciando all’impegno politico e civile. Marchini fu consigliere comunale a Bardi, consigliere provinciale, e nel 1975 fu anche eletto, come indipendente nella lista del PCI (era stato sino al 1972 vice segretario provinciale del PSIUP), consigliere regionale. È stato sepolto, dopo la prematura scomparsa, nel piccolo cimitero di Sidolo.