Enrico Massara
Sottotenente di complemento, Massara l'8 settembre 1943 si trova come carrista a Casale Monferrato. Col disfacimento dell'Esercito italiano fugge dalla caserma e raggiunge Quarna (oggi provincia di Verbania) dove si aggrega ai partigiani di Filippo Beltrami, diventando presto il comandante di un distaccamento della "Brigata Patrioti Valstrona". Il giovane partecipa alle principali azioni del gruppo e il 13 febbraio 1944 è coinvolto nella battaglia di Megolo, nella quale cadranno Beltrami, Gaspare Pajetta, Antonio Di Dio e altri 9 partigiani. Catturato e duramente picchiato, Enrico Massara riesce a sfuggire ai nazifascisti e torna sui monti dove, con Alfredo Di Dio, organizza il gruppo "Patrioti dell'Ossola", che in seguito diventerà la Divisione "Valtoce". Ufficiale di collegamento, Massara nel settembre del 1944 partecipa alla liberazione dell'Ossola e, durante i quaranta giorni di libertà della "repubblica", comanda il presidio di Domodossola. Quando i patrioti sono costretti a riparare in Svizzera, Massara tenta a più riprese di evadere dai campi dove gli svizzeri hanno costretto gli antifascisti, ma non ci riuscirà. Tornerà in Italia soltanto dopo la Liberazione, dove, sino al 1948, farà il capitano di Pubblica Sicurezza. Socialista, segretario della Federazione del PSI di Novara, è anche segretario provinciale dell'ANPI. Convinto assertore dell'unità della Resistenza è tra i fondatori, nel 1968, del raggruppamento ANPI-FIAP-FIVL e dell'Istituto storico novarese. Pubblico amministratore, presidente onorario, sino alla morte, dell'ANPI interprovinciale, si deve a Massara la nascita della Casa della Resistenza di Fondotoce. Cavaliere, dal 1967, dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 1995 era stato nominato Grande Ufficiale. Nel 1998 la sua Città lo aveva insignito del titolo "Novarese dell'anno". Nell'agosto 2008 le ultime partecipazioni pubbliche di Massara, che non aveva voluto mancare, nonostante le sue precarie condizioni di salute, alla commemorazioni sul "sentiero Beltrami" e a quella dei Martiri di Vignale.