Beniamino Miliani
Agli inizi del 1944, Miliani era stato arruolato nelle forze armate della repubblichetta di Salò ed era stato assegnato ad una batteria contraerea di Oneglia. Nel giugno dello stesso anno, il giovane, con alcuni suoi commilitoni, decise di disertare per unirsi alle forze della Resistenza. Entrò così in una formazione partigiana e in breve tempo, per le sue capacità di direzione, divenne Vice commissario politico della Divisione Garibaldi "Felice Cascione". Caduto in un'imboscata e finito in mano ai tedeschi, fu eliminato a Sanremo. Il 26 luglio 1944, Beniamino Miliani era riuscito a far recapitare alla madre una lettera nella quale scriveva: "...Il 5 giugno sono riuscito a scappare di notte dalla batteria di Oneglia, trascinandomi dietro una dozzina di altri miei compagni delle stesse idee. Abbiamo portato ai partigiani una grande quantità di armi, munizioni, viveri. Un'impresa veramente grandiosa! I tedeschi arrabbiati hanno disarmato tutta la batteria e l'hanno portata via, dicono in Germania. Lo scopo che volevo è stato completamente raggiunto! Sto riscattando la vergogna di essermi dovuto presentare nella Repubblica...".