Luigi Ventre
Appartenente, durante il fascismo, al gruppo di democratici cuneesi raccolto attorno a Duccio Galimberti, Luigi Ventre (Gigi per gli amici e durante la Resistenza), quando scomparve a novantasette anni, era rimasto l'ultimo sopravvissuto degli artefici del patto militare di Saretto. Quell'accordo con la Resistenza francese (fu siglato dai partigiani italiani nel 1944, mentre a Barcellonette si firmava la convenzione politica), avrebbe poi consentito ad Alcide De Gasperi di ottenere sanzioni meno dure nel trattato di pace con la Francia.
All'inizio del secondo conflitto mondiale, Gigi Ventre aveva dovuto lasciare il suo lavoro d'impiegato, richiamato come sottotenente degli Alpini. Il giorno dell'armistizio era in forza al Battaglione Borgo San Dalmazzo. Tre giorni dopo, con altri undici compagni, costituiva in Valle Grana quella che, nell'inverno 1943-44, sarebbe diventata la banda "Italia Libera", con base nella frazione Margherita di Dronero.
Nella tarda primavera del 1944 Ventre fu ferito durante un attacco al presidio fascista di Dronero. Ristabilitosi, il valoroso ufficiale assunse il comando della Brigata "Bianchi di Roascio", inquadrata nella II Divisione Alpina "Giustizia e Libertà" del Cuneese. In quella veste Gigi ebbe i contatti con i Comandi del "maquis" francese dei settori della Provenza. Successivamente Gigi Ventre divenne il comandante della stessa Divisione, incarico che mantenne sino alla Liberazione.