Valditara non risponde all'ANPI sul rinnovo del protocollo col Ministero, Pagliarulo: "È un segnale politico"
"Roma. Non si insegneranno più i valori della Resistenza e della Costituzione a scuola con la presenza di partigiani e storici, perché l'accordo tra l'Anpi e il ministero dell'Istruzione sta per scadere giovedì, e non è stato rinnovato.
Era un modo per mantenere vivi, discutere, divulgare e educare "agli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale": ricorda l'Anpi. Nelle scuole italiane si sono fatti temi, concorsi, dibattiti appunto con i partigiani rimasti, sempre con storici e giuristi, così da non dimenticare le radici costituzionali.
Ma da quest'anno stop "lezioni" di Resistenza e Costituzione, se il ministro Giuseppe Valditara continuerà a latitare. Denuncia Gianfranco Pagliarulo, il presidente dell'Anpi: "Non c'è nessun onere o passaggio di denaro. Si tratta di organizzare un piano di presenza nelle scuole, temi, concorsi dibattiti che coinvolgono storici e costituzionalisti. La cosa più grave è il segnale politico. Al centro dei nostri approfondimenti c'è la Costituzione, non l'Anpi. Non credo ci si possa accusare di parzialità, a meno che non mi dicano che ci vuole anche la testimonianza dei reduci di Salò".
E quindi per provare a smuovere le acque, l'Anpi ha appena inviato due lettere: una al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l'altra alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Parla del rammarico e dello sconcerto per questa mancanza di risposte dal governo.
Fa inoltre una ricostruzione dell'iniziativa che ha quasi dieci anni. L'accordo tra Anpi e Miur, il ministro dell'Istruzione e ora del Merito, è entrato in vigore nel 2014. E' sempre stato rinnovato ogni tre anni. A cosa mira? "Attesta la volontà condivisa di promuovere e sviluppare iniziative di collaborazione e di consultazione permanente per realizzare attività programmatiche nelle scuole e per le scuole, volte a divulgare i valori espressi nella Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale", è scritto nel documento dell'Anpi. Che continua: " Lo sconcerto a fronte del silenzio del ministro deriva dalla consapevolezza di avere agito in tutti questi anni con disinteresse e serietà (come può essere comprovato dai funzionari ministeriali con cui la nostra Associazione ha intrattenuto costanti e proficui rapporti di collaborazione), e di avere contribuito con il nostro impegno a migliorare e arricchire la qualità dell'offerta formativa del sistema scolastico pubblico".
L'intesa era stata costruita nel tempo e con l'impegno dell'allora presidente dell'Anpi, Carlo Smuraglia, giurista e partigiano con la ministra Maria Chiara Carrozza.
Tra le ultime iniziative quelle che hanno visto coinvolti gli storici Giovanni De Luna, Isabella Insolvibile, Mimmo Franzinelli, Giulia Albanese. Ma è lungo l'elenco delle cose fatte. Nel dossier dell'Anpi si ricordano i concorsi nazionali a tema, dalla questione "Dalla Resistenza alla cittadinanza attiva" o "Dalla Resistenza alla Costituzione" e "Eguaglianza e pari dignità sociale, conquista della democrazia". Sono state coinvolte su questo tutte le scuole dalle elementari alle superiori, mentre l'appuntamento "10 città" riguarda le superiori. Se l'intesa sarà archiviata, le collaborazione con le scuole non si fermeranno certo, garantisce Pagliarulo, ma senza nessun programma e accordo, in pratica azzerando il percorso intrapreso"
Da https://www.repubblica.it/politica/2023/09/18/news/scuola_lezioni_resis…
"Riteniamo molto grave il fatto che il ministero dell’Istruzione non abbia ancora rinnovato quello che da quasi dieci anni è un accordo con l'Associazione nazionale partigiani per portare nelle scuole italiane lezioni e dibattiti con partigiani, storici e giuristi, sui valori e gli ideali espressi nella Costituzione repubblicana.
I valori della Resistenza e della Costituzione appartengono a tutte e tutti e sono alla base di un’istruzione che, così come la Carta prescrive, ha come compito principale quello di formare cittadine e cittadini consapevoli. Ci auguriamo dunque, che il MIM sblocchi al più presto il rinnovo dell’accordo e che il ruolo fondamentale dell’ANPI nella storia e nella memoria del Paese, non venga piegato a pessime logiche politiche di parte".
Lo dichiara Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL
“Far conoscere, diffondere, discutere nelle scuole contenuti e valori della Costituzione nata dalla Resistenza fa crescere le coscienze, fa diventare cittadini responsabili. Migliora la salute della democrazia e della società. Per questo da dieci anni funziona un protocollo di collaborazione firmato tra Ministero e ANPI. Un protocollo che scade in settimana, senza che il Ministro Valditara abbia fin qui risposto all’appello dell’associazione partigiani per rinnovarlo. Ci uniamo a questo appello: si rinnovi questo accordo. Questa esperienza non deve, non può essere interrotta. Rafforzare e far vivere ogni giorno le radici della nostra democrazia vuol dire far vivere il futuro di una società aperta e solidale“
On. Walter Verini
"È molto grave il mancato rinnovo dell'accordo tra il Ministero dell’Istruzione e l'Anpi, una intesa che non comportava alcun onere finanziario ma che aveva l'importante obiettivo di promuovere la conoscenza dei principi di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo nelle nostre scuole.
Come ha spiegato il presidente di Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI Gianfranco Pagliarulo, il silenzio da parte del Ministro Valditara rende impossibile l'organizzazione di lezioni, dibattiti, concorsi e temi dedicati alla Resistenza e alla Costituzione, con la partecipazione di partigiani e storici.
Il Ministro intervenga immediatamente senza ulteriori reticenze!"
On. Brando Benifei, parlamentare europeo
"Il Ministro Valditara decide di non rinnovare l'accordo con l'ANPI, che permetteva di svolgere lezioni, assemblee e momenti di formazione all'interno delle scuole sui temi della Costituzione e dell'antifascismo. Come studenti antifascisti
continueremo a lavorare fianco a fianco con @anpinazionale dentro e fuori dalle nostre scuole, consapevoli che i valori costituzionali dell'antifascismo e della Resistenza memoria storica devono continuare a
tramandarsi di generazione in
generazione"
Rete degli studenti medi
Interrogazione parlamentare dell'On. Andrea De Maria
Al Ministro dell' Istruzione e del Merito
Premesso che
è in vigore da 10 anni un protocollo di intesa fra Ministero dell' Istruzione e Anpi per una attività formativa sulla storia ed i valori della Resistenza;
si tratta di una opportunità formativa di grande valore;
in questi 10 anni l' attività svolta è stata assai significativa;
che il protocollo di intesa, che è in scadenza, non è stato ancora rinnovato;
che l' Anpi ne ha fatto richiesta senza ricevere risposta.
Per sapere:
se il Ministro intenda mettere in atto quanto necessario al rinnovo del protocollo di intesa
"Sosteniamo con forza l’appello dell’Anpi affinché il ministro Valditara rinnovi il protocollo di collaborazione in scadenza per realizzare attività programmatiche nelle scuole e per le scuole volte a divulgare i valori espressi nella Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale nati con la Resistenza. Sono dieci anni che questo protocollo viene rinnovato. Sarebbe inspiegabile se il ministro Valditara lo sospendesse. Sulle origini della nostra democrazia e sui valori della Costituzione non ci si divide".
On. Irene Manzi
"Il Ministro Valditara è allergico ai valori della nostra Costituzione. Diffondere alle giovani generazioni i principi della libertà, della giustizia e della coesione sociale, che sono alla radice della nostra Costituzione, è la chiave di volta per non ripetere gli errori del passato. E’ gravissimo che non sia stato ancora rinnovato l’accordo tra l’Anpi e il Ministero dell’Istruzione e del Merito per la divulgazione dei valori della Resistenza nelle scuole. La mancata proroga dell’accordo è un passo indietro nel percorso di educazione civica degli studenti. Dimenticanza, quella del Ministro Valditara, o una precisa volontà politica? In entrambi i casi una cosa inaccettabile"
Sen. Tino Magni
Comunicato di Possibile
"Non sono fascisti ma vogliono tenere la Resistenza fuori dalle scuole.
Il ministro Valditara ancora non rinnova il Protocollo che dal 2014 individua nell'Anpi un soggetto titolato ad entrare nelle scuole di ogni ordine e grado per parlare, attraverso la voce di autorevoli esperte ed esperti, di Resistenza e Costituzione. Innumerevoli i progetti sviluppati in questi anni, non ultimi gli incontri con chi è stato direttamente testimone e protagonista della Lotta di Liberazione.
Nell'esprimere solidarietà all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI ci uniamo a chi in queste ore sta chiedendo il rinnovo di quel Protocollo fondato sulla diffusione e la difesa, attraverso la memoria e la storia, dei valori dell'antifascismo, quegli stessi valori su cui si fonda la nostra Repubblica.
Alla Base la Scuola"
"La scuola italiana ha paura della storia contemporanea? Da decenni non si aggiornano le indicazioni ministeriali, e lɜ studenti del nostro paese continuano a studiare la storia fino, al massimo, al secondo dopoguerra.
Nel frattempo è passato mezzo secolo, ma lɜ ragazzɜ – se fosse per il Ministero – arriverebbero alla Maturità senza sapere poco o nulla degli ultimi 50 anni.
Adesso, come se non bastasse, il Ministro Giuseppe Valditara non rinnova la convenzione (gratuita) con ANPI per permettere a partigianɜ e storichɜ dell’associazione di incontrare lɜ studenti per parlare di Resistenza e Costituzione.
Di cosa ha paura il Ministero dell’Istruzione? Di scoprire, e far scoprire allɜ studenti, che questo paese l’hanno ricostruito i partigiani, con la forza delle idee e dell’antifascismo?
La scuola è spazio di confronto e di scoperta: soltanto nel dialogo con lɜ altrɜ si può pensare di diventare adultɜ. Impedire all’ANPI di incontrare lɜ studenti significa avere paura di questo confronto. E significa pensare che la Resistenza sia una storia “di parte”.
Ma, come abbiamo già ripetuto in occasione della festa della Liberazione, il 25 aprile è una data divisiva solo se sei fascista"
ARCI nazionale
Comunicato di Libertà e Giustizia
"Esprimiamo solidarietà all’ Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI, da sempre riferimento nella difesa della memoria e della cultura democratica e antifascista, di fronte alle parole ambigue del ministro Valditara, che anziché rispondere in modo chiaro del mancato rinnovo dell’accordo tra Ministero dell’Istruzione e ANPI, insinua l’accusa di un “monopolio della Resistenza, che non è stata fatta solo dai comunisti, ma anche da cattolici, liberali, azionisti e persino monarchici”.
Come chiarito dal presidente Pagliarulo, si tratta di un rilievo ingiustificato. La riscrittura della storia passa anche per la delegittimazione di chi ne è stato e continua a esserne testimone. Non lo permetteremo"
Comunicato di Rifondazione comunista
"Il ministro dell'Istruzione e del "merito" ha risposto con una provocazione alla richiesta di rinnovo dell'accordo sottoscritto con l'Anpi dai predecessori per i progetti scolastici di insegnamento dei valori della nostra Resistenza. Se voleva davvero allargare l'accordo alle altre associazioni antifasciste avrebbe potuto per tempo proporlo all'Anpi che certo sarebbe stato favorevole. La realtà è che Valditara si è reso conto di aver esagerato e ora usa questa scusa per giustificare il suo silenzio. Nel proliferare istituzionale di un inaccettabile revisionismo storico, la presenza dell'Associazione Nazionale dei Partigiani d'Italia, nella sua piena autonomia dalle forze politiche, rappresenta un baluardo fondamentale per la difesa della democrazia, il cui ruolo è, in un contesto di guerra e di pericolosi rigurgiti nazionalisti, insostituibile. Ci auguriamo che la firma al rinnovo dell'accordo che, ricordiamo, non costa un euro alla collettività, venga apportata prima della scadenza del progetto, ovvero giovedì 21 settembre. Proprio in concomitanza con questa scadenza, il nostro Partito, aprirà la propria festa nazionale nel Parco Cevenini di Borgo Panigale, a Bologna con iniziative incentrate sul contrasto a vecchi e nuovi fascismi e la difesa della memoria. Parleremo di stragi e neofascismo, a partire dalle ore 17.00 con Paolo Bolognesi, Presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, il vicepresidente nazionale dell'ANPI Carlo Ghezzi, il professor Raul Mordenti, curatore del libro XII disposizione, l'attore e regista Ascanio Celestini. L'incontro sarà coordinato dalla responsabile antifascismo del PRC, Rita Scapinelli. Nella serata, sempre in nome dei valori della Resistenza ci sarà lo spettacolo di e con Ascanio Celestini, "Radio Clandestina", dedicato al massacro delle Fosse Ardeatine, un modo per far capire che la storia non è quella raccontata da Ignazio la Russa. Un altro dibattito sul fascismo si terrà, la domenica 24 settembre nel pomeriggio e sarà curato dai giovani comunisti". Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Rita Scapinelli, responsabile antifascismo del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, Edoardo Casati, esecutivo nazionale dei Giovani Comunisti"
Il comunicato di FEDERCONSUMATORI
"La vicenda del mancato rinnovo della convenzione tra Ministero dell’istruzione e ANPI, assume tratti sempre più grotteschi e paradossali.
Bocciate le giustificazioni, un po’ goffe, del Ministro, che si appella alla facoltà di sottoscrivere accordi con diverse organizzazioni partigiane, tranquillizzando, sotto forma di derisione, coloro che secondo lui sono “professionisti della polemica”. Non è questione di monopolio, ma di rappresentanza. È legittimo sottoscrivere accordi con tutte le organizzazioni che portano avanti i valori della Resistenza, purché si faccia, tenendo conto anche dell’esperienza ultradecennale maturata dall’ANPI in questo senso. Associazione che, in nome dell’antifascismo, già accoglie tra le sue fila rappresentanti di diversi orientamenti politici.
Riteniamo fondamentale, nell’interesse della qualità formativa del nostro sistema scolastico e nell’interesse della democrazia, che si prosegua questo importante percorso di incontri e dibattiti nelle scuole con la partecipazione di partigiani, storici e costituzionalisti per parlare di Resistenza, antifascismo e Costituzione.
I princìpi della Resistenza sono quelli su cui si fonda la nostra Repubblica e su cui è stata redatta la Costituzione: il sistema scolastico pubblico deve assicurare agli studenti un’istruzione completa sotto il profilo culturale e civico, in particolare per quanto riguarda quei pilastri valoriali che hanno consentito al Paese di superare uno dei periodi più bui della propria storia e di raggiungere, finalmente, un regime democratico. È fondamentale che i ragazzi comprendano a fondo le dinamiche di quel delicato e determinante periodo storico, discutendone e confrontandosi con chi le ha studiate e vissute.
Il Ministero dell’Istruzione, in tal senso, è chiamato ora, ad anno scolastico già avviato, a sopperire rapidamente al suo lungo silenzio e a colmare questa gravissima “svista” che, dato il clima politico, è stata facilmente interpretata come un preoccupante e intollerabile segnale di oscurantismo e revisionismo"
"È molto grave lo stop alle lezioni nelle scuole sui valori della Resistenza e della Costituzione in ragione del mancato rinnovo dell’accordo tra Ministero dell’Istruzione e Anpi”. Ad affermarlo è la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito.
Per la dirigente sindacale, “il rispetto e l’applicazione piena della Costituzione, quella che riteniamo essere ‘la via maestra’ e a sostegno della quale scenderemo in piazza il 7 ottobre, insieme alla Resistenza, l’opposizione nazifascista dalla quale la Costituzione trae origine, sono le fondamenta della nostra democrazia e della nostra società”.
Secondo la segretaria generale della Fisac Cgil, “insegnare e far conoscere alle studentesse e agli studenti quelle che sono le nostre radici vuol dire contribuire ad avere nel prossimo futuro cittadine e cittadini consapevoli, responsabili, aperti e solidali. Chiediamo che per queste ragioni che questa fruttuosa esperienza si rinnovi. È da queste esperienze che si misura la qualità del nostro vivere”, conclude Esposito.