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I disobbedienti della 9a armata

di Viscardo Azzi, Mursia, 2010, pp.338, euro 20,00

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, sul fronte Albanese, due divisioni di Fanteria (la “Perugia” e la “Firenze”) si rifiutarono di obbedire all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e di darsi prigionieri.
La “Perugia” fu quasi completamente trucidata nel tentativo di raggiungere i porti d’imbarco per l’Italia, mentre i 12.000 uomini della “Firenze” seguirono volontariamente il proprio comandante, il generale Arnaldo Azzi, e raggiunsero i partigiani albanesi sulle montagne. Fu così, che per alcune decine di migliaia di militari di stanza in Albania, l’8 settembre 1943 segnò l’inizio di una lotta su montagne selvagge e gelide, attenti a riconoscere, tra gli infiniti rumori del bosco, quello dell’approssimarsi del nemico.


L’Autore di questo libro, allora giovane sottotenente di prima nomina della “Firenze”, testimone oculare e protagonista di questo tragico scorcio di storia, ricostruisce i confusi giorni vissuti dal Comando Militare Truppe Italiane della Montagna sul fronte albanese, nei mesi successivi all’armistizio, citando documenti d’archivio, testimonianze di compagni d’armi e riandando con la memoria ai ricordi personali.