Il sovversivo col farfallino. Destinazione Ponza
di Antonio De Vito, Edizioni del Rosone, 2013, pp. 192, euro 14,00
Un libro sulla storia d'Italia , sull'infame confino di polizia voluto da Mussolini, su fatti e persone da non dimenticare: il fascismo, le persecuzioni degli oppositori, la chiusura del parlamento, l'abolizione dei partiti, la cancellazione dei giornali liberi, le leggi eccezionali, il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, il carcere a cielo aperto delle isole, Ustica, Ponza, Ventotene, Lipari, Tremiti, dove venivano esiliati negli Anni 20, 30 e 40 dell'altro secolo, i "sovversivi" che secondo Silvio Berlusconi li' andavano in "villeggiatura".
Andavano a fare i bagni gli oppositori del fascio Giorgio Amendola, Sandro Pertini, Altiero Spinelli, Pietro Nenni, e mille e mille altri italiani come Giuseppe e Felice De Vito, i fratelli pugliesi di questo libro, comunisti, socialisti, anarchici, dissidenti fascisti, insieme a slavi, abissini, eccetera, cittadini del mondo combattenti della libertà?
A Ponza ci finì persino il dittatore dopo il 25 luglio '43, come raccontano queste pagine. Tutta un'epoca, con decine di testimonianze, da Gramsci a Maccari ad Amendola, in questo volume che e' racconto e storie di cosiddetti sovversivi da azzittire ed esiliare, tratte dai documenti del Casellario Politico Centrale, dalle ricerche degli storici che hanno ricostruito le sofferenze di tanti innocenti . A loro dobbiamo molto, ancora oggi.
Un invito a leggere per documentarsi, per capire, per non dimenticare. Ad Antonio De Vito dobbiamo essere grati non solo per avere ricostruito le vicissitudini politiche e umane (spesso dolorose) del padre, ma anche per averci consegnato un libro dalla scrittura agile, accattivante e comprensibile. Un libro che ci fa conoscere un mondo che si è cercato di cancellare e che ci chiama al dovere di ricordare quanti si sono battuti e si battono per la libertà di tutti noi.