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Storie della Resistenza

a cura di Domenico Gallo, Italo Poma, Sellerio, 2013, pp.448, euro 15,00

Questa antologia di testimonianze e di racconti della Resistenza sono stati riscoperti grazie a un approfondito lavoro di ricerca e di archivio.
È, come è stato sottolineato, una “vista ad altezza d’uomo” del partigiano, articolata per coglierne le diverse facce: l’organizzazione e la disciplina, le ideologie, l’etica, i sentimenti, il rapporto con le armi, la giustizia, la fratellanza, gli scontri. Dare unitarietà a tutto: la gioventù con le sue inquietudine e le sue esuberanze.

Tra i vari scritti di quei giorni, c’è un documento che forse rappresenta suggestivamente il senso di tutta la raccolta. È il “Dizionario del partigiano”, un elenco (in ordine alfabetico) di definizioni delle cose più importanti e familiari, scritto da un anonimo caduto. Questi racconti, appunti, ricordi, la cui scrittura è ancora calda della partecipazione e della testimonianza diretta dei protagonisti, riflettono (nel linguaggio e nei contenuti) il clima di quella esperienza e la sua multiforme realtà politica.

I testi sono suddivisi in nove sezioni, ognuna delle quali, preceduta da una introduzione, tratta un aspetto della lotta di Liberazione. Nella scansione dei capitoli, emergono temi inediti, come il ruolo degli ebrei nella Resistenza, il dilemma dell’organizzazione politica e militare, il ruolo decisivo delle donne.

Autori come Romano Bilenchi, Aldo Capitini, Angelo Del Boca, Massimo Mila, Guido Piovene, Nuto Revelli, convivono accanto a narratori e protagonisti sconosciuti o dimenticati, esaltando nella pluralità delle voci e dei pareri, nelle differenze del vissuto personale, tutte le contraddizioni, gli aspetti etici, la multiculturalità e la spontaneità delle esperienze raccontate.