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Impegnatevi!

di Stéphane Hessel, Salani, 2011, pg.108, euro 6,50

Pubblicato in Italia a maggio 2011,  “Impegnatevi !” è la continuazione ideale di “Indignez vous!” (vedere scheda del 10 gennaio 2011, in “Archivio recensioni”) che, alla fine del 2010, ha lanciato le proposte internazionali degli “indignados”.
In “Impegnatevi!” (pamphlet in forma di conversazione) Hessel esorta i giovani a costruire un futuro migliore, basato su uno sviluppo compatibile con le risorse della Terra e dei popoli, su una alternativa economica più equa e giusta, sull’ecologia e il rilancio delle grandi istituzioni internazionali. A resistere con creatività, intelligenza e voglia di fare. Perché l’indignazione, da sola, non basta.
La conversazione termina col tema della “trasmissione intergenerazionale”. A proposito, Hessel pensa che, per i giovani, avere dei contatti con i vecchi e, per i vecchi, poter dare un messaggio ai più giovani sia positivo: “Non bisogna che ciò dia luogo a un dominio delle generazioni più vecchie… È auspicabile che ci siano degli scambi, che i vecchi imparino come reagiscono i giovani, e i giovani imparino qualcosa dall’esperienza accumulata dai vecchi”.

In appendice al volumetto, con la “Dichiarazione Universale dei Diritti umani”, il “Programma del Consiglio nazionale della Resistenza” del 15 marzo 1944. Stilato durante la seconda guerra mondiale, e adottato in clandestinità, fissava le linee di governo che i Resistenti – fossero gollisti, comunisti o monarchici – auspicavano di vedere applicato alla fine dell’occupazione nazista in Francia. Esso diede luogo alla creazione della Previdenza sociale, alla nazionalizzazione dell’energia e delle banche, alla creazione del salario minimo, alla settimana di quaranta ore lavorative, a un nuovo sistema pensionistico, che costituiscono il fondamento del “modello sociale francese”.

In nota al Programma è ricordato che, in occasione del sessantesimo anniversario di questo testo, grandi Resistenti, fra i quali Stéphane Hessel, hanno sottolineato la sua attualità e hanno esortato le giovani generazioni “nel momento in cui vediamo rimesso in questione il fondamento delle conquiste sociali della Liberazione… a far vivere e ritrasmettere l’eredità della Resistenza e i suoi ideali sempre attuali di democrazia economica, sociale e culturale”.