I discorsi che hanno cambiato il mondo moderno
Hywel Williams, Edizioni White Star (2014), pag.288, Euro 19,90.
Una storia del mondo attraverso le parole dei grandi personaggi del XX secolo e dei primi anni del 2000. Dal discorso di Winston Churchill, che mette in guardia contro i pericoli di un’Europa divisa, durante la conferenza al Westminster College di Fulton (Missouri), il 5 marzo 1946, alla prima omelia di Papa Francesco, per l’inaugurazione del suo Pontificato, il 19 marzo 2013. Sessantasette anni di storia, durante i quali una serie di discorsi di leader di tutto il mondo si sono impressi nella memoria di chi ha avuto la fortuna di ascoltarli in diretta o di coloro che, nel tempo, hanno potuto leggerli, nella trascrizione della propria lingua.
Così nell’immaginario collettivo sono restate impresse tante frasi d’effetto. Come quelle di Eleanor Roosevelt del 9 dicembre 1948 (“Il problema fondamentale che affronta il mondo oggi… è la salvaguardia della libertà umana”, in occasione dell’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) e di Mao Zedong: “Che cento fiori sboccino, che cento scuole di pensiero rivaleggino” (27 febbraio 1957). Oppure: “Non chiedetevi cosa il vostro Paese può fare per voi, ma che cosa potete fare voi per il vostro Paese” di John F.Kennedy (20 gennaio 1961); “Ho un sogno” di Martin Luther King (20 agosto 1963); “Una nazione arcobaleno in pace con se stessa e con il mondo” di Nelson Mandela (10 maggio 1994); “Questa è la vostra vittoria” di Barack Obama (4 novembre 2008). Solo, davanti alla folla all’aperto o al pubblico in un’aula magna, a percepire l’attesa dell’intervento e a trasmettere un limpido pensiero. È il segreto dell’oratore, il richiamo delle parole alla mente e al cuore degli uditori.
I 43 testi riportati nel volume sono accompagnati da una cronologia, che inquadra la vita dell’oratore e contestualizza storicamente i temi dei discorsi.