Robespierre. Una vita rivoluzionaria
Peter McPhee, Il Saggiatore (2015), pag.358, Euro 26,00.
Maximilien-François-Isidore Robespierre (1758-1794), è una delle figure più controverse della storia, capace di polarizzare le reazioni degli studiosi e di alimentare intorno alla propria persona un mito che, spesso, scolora nella leggenda. Quella di un ragazzo gracile, concepito al di fuori del matrimonio e ai margini della buona società di provincia, di un giovane che legge clandestinamente Rousseau durante gli anni del collegio, e che agli ideali di fratellanza ed eguaglianza decide di consacrare la propria vita; del “difensore del popolo” che nel 1789 arriva a Versailles come rappresentante del Terzo Stato; del politico che piega il proprio sentire alle contingenze caotiche della rivoluzione.
È da questi snodi che parte McPhee (storico della Francia e dell’ancien régime) per raccontare la vicenda, personale prima ancora che politica, di Robespierre, la cui ombra svetta sulle alterne vicende della Rivoluzione: passioni, limiti, desideri confluiscono in un profilo psicologico in cui, alla volontà di ferro e alla distaccata carica morale, si associa una purezza idealistica alla quale l’inasprirsi del conflitto diede i tratti di una durezza estrema.