Pagliarulo: "Fra gli eletti della Lega i fascisti amici di Lealtà e Azione, cosa aspettano a cacciarli?"
La seconda puntata dell'inchiesta di Fanpage sulla “lobby nera” svela meccanismi da spy story (e da immediato intervento della magistratura) per finanziamenti illeciti e occulti a “referenti politici” di Lega e Fratelli d'Italia grazie all'intermediazione del “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini. Ma rivela anche il rapporto diretto fra l'organizzazione neofascista Lealtà Azione e la Lega, attraverso quattro personaggi del partito di Salvini: Mario Borghezio, già dell'organizzazione neofascista Ordine Nuovo e poi eurodeputato della Lega; l'europarlamentare della Lega Silvia Sardone; il consigliere regionale lombardo leghista Max Bastoni; il consigliere di zona milanese Stefano Pavesi, membro di Lealtà Azione assunto come portaborse dalla Sardone. L'europarlamentare leghista Angelo Ciocca sembra pienamente coinvolto in questo giro, mostrando con orgoglio la sua “prova di essere un camerata”: una collanina con la croce celtica. Il tutto in evidente collusione con Jonghi Lavarini. Detto in parole povere: nella Lega è presente un'area potente e organizzata di fascisti e nazisti in particolare di Lealtà Azione. È tollerabile che un partito al governo del Paese e della Lombardia elegga simili elementi? Cosa aspettano Salvini e Giorgetti a cacciare questa gente? Ed infine: la XII Disposizione finale della Costituzione vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista. Perché Lealtà Azione non è stata ancora sciolta?
Gianfranco Pagliarulo - Presidente nazionale ANPI
8 ottobre 2021