Un fatto gravissimo a Taranto: un insegnante incita a violare le norme anti-covid e definisce i partigiani vigliacchi e assassini
“Un fatto a gravissimo a Taranto: un insegnante incita a violare le norme anti-covid e definisce i partigiani vigliacchi e assassini”
Denunciamo un fatto gravissimo avvenuto a Taranto. Sul suo profilo Facebook un docente di storia ha pubblicato un post nel dicembre 2020 in cui si esprimeva nel seguente modo: "Rinnovo il mio appello a tutti i cittadini italiani alla disobbedienza civile. Organizzate il vostro Natale come tutti gli anni, andate da chi volete e dove volete. Abbracciate e baciate le persone che amate. Se vi dovessero fermare date i documenti e accettate il verbale. Arrivati a casa potrete utilizzarlo al posto della carta igienica… Non fatevi umiliare ulteriormente, siate coraggiosi e fregatevene delle regole criminali di questi personaggi squallidi. Riprendiamoci il Natale!". In un precedente post così aveva definito i combattenti per la libertà: "I partigiani, un branco di vigliacchi e assassini... a guerra finita hanno ammazzato e violentato donne e bambini.... anti-italiani al soldo degli stranieri...”. Una condotta inaudita, che prefigura un reato di violazione delle leggi dello Stato e di vilipendio alla Resistenza da cui sono nate la Costituzione e la Repubblica. Per non parlare del fatto che questo individuo esercita quotidianamente la professione di educatore dei giovani. A seguito di tutto questo, si è svolta una vicenda che ha dell'incredibile. Un funzionario dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Taranto, dopo una segnalazione, ha predisposto un provvedimento disciplinare contro il docente in questione col risultato di essere stato messo sotto indagine per essere un dirigente dell'ANPI, ovvero Vice presidente dell'ANPI provinciale di Taranto. Dunque chi ha compiuto il proprio dovere rischia incredibilmente delle sanzioni perché il “CCLN di comparto” impone al dipendente di "astenersi dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere direttamente o indirettamente interessi finanziari o non finanziari propri, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado". Fattispecie che evidentemente non coinvolge né l'ANPI né quindi il suo rappresentante locale e il cui richiamo configura dunque di fatto un grave atto di discriminazione. Chiediamo con forza che si assumano immediati provvedimenti contro il docente e che venga tutelato il lavoro e la dignità antifascista del nostro Vice presidente provinciale di Taranto.
La Segreteria nazionale ANPI
4 marzo 2021