La memoria della Resistenza nella storia della musica italiana? Uno spettacolo
Due ore di spettacolo per capire quale contributo ha dato la musica, dalla fine della guerra ad oggi, alla costruzione della memoria della Resistenza in Italia. È questo lo scopo dello spettacolo “Questo è il fiore del partigiano…”. La memoria della Resistenza nella musica italiana (1945-2010), proposto dall’Istituto storico della Resistenza di Modena, già rappresentato in alcune città italiane e all’ultima festa nazionale dell’Anpi a Marzabotto.
L’evento nasce dalla consapevolezza che la musica riveste un ruolo attivo nei processi culturali che attraversano la società e come altre forme di comunicazione artistica, quando entra in relazione con il passato produce senso comune e contribuisce al formarsi di opinioni sulla storia. Questo vale soprattutto per gli ultimi decenni, da quando cioè la musica è diventata centrale nella formazione identitaria dei giovani e il linguaggio musicale, e poi quello visivo, si sono progressivamente sostituiti a quello scritto.
L’obiettivo dello spettacolo è dunque far vedere come, nelle politiche di costruzione di questa memoria – che hanno visto all’opera tanti soggetti, da quelli istituzionali (lo Stato, i Comuni) a quelli associativi e spontanei (l’Anpi, i movimenti giovanili di protesta) – si è sviluppata la relazione tra musica e Resistenza, analizzando sia le modalità di recupero e rielaborazione del canto partigiano (e, in generale, del canto sociale) sia la produzione originale di canzoni sulla Resistenza.
Accompagnati da un narratore – Claudio Silingardi, direttore dell’Istituto storico di Modena e direttore generale dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia – un gruppo di validi musicisti (Marco Dieci, storico collaboratore di Pierangelo Bertoli, Gigi Cervi, Frank Coppola, Lucio Stefani e Lucio Gaetani, fondatore dei Modena city ramblers) propone dal vivo canzoni tradizionali della Resistenza come Fischia il vento e Bella ciao, e canzoni scritte e interpretate da Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Endrigo, Ivan Della Mea, Pierangelo Bertoli, Stormy six, Nomadi, Ivano Fossati, Modena City Ramblers, Consorzio Suonatori Indipendenti, Casa del Vento, Gang, Massimo Bubola, Massimo Priviero, Yo Yo Mundi.
Uno spettacolo coinvolgente dal punto di vista emotivo, ma che fa riflettere e offre spunti di conoscenza, e che può essere modulato sulla base di interessi ed esigenze, ed adattato ai contesti in cui viene proposto, come nel caso di specifiche celebrazioni della Resistenza.
Chi fosse interessato può contattare Claudio Silingardi presso l’Istituto storico di Modena, 059.219442 / 242377 (direzione@istitutostorico.com).