Costituzione, referendum se si cambia
"Trovo francamente sorprendente che in Senato, in un momento difficile e complesso, si trovi – con tanta velocità – il tempo per mettere all’ordine del giorno (sembra con l’intento di concludere rapidamente) il disegno di legge costituzionale che contiene, fra l’altro, modifiche all’art. 138 della Costituzione".
Il presidente dell'Anpi, Carlo Smuraglia, esprime tutta la sua preoccupazione per l'accelerazione impressa all'iter si riforma, ricordando che comunque la parola ultima spetterà ai cittadini con un referendum.
"Questo procedimento accelerato - sottolinea - non si giustifica, visto che bisogna comunque attendere la seconda lettura della Camera, ma è significativo della volontà di procedere a tutti i costi e con la massima velocità sul cammino di riforme costituzionali sulle quali gravano perplessità e contrarietà di giuristi, politici e comuni cittadini e dunque meriterebbero un’approfondita riflessione e discussione".
Smuraglia non ci sta alla logica delle due velocità. E fa riferimento alla decadenza - ancora sospesa - del sen. Berlusconi.
"Ci sono altre cose che invece procedono al rallentatore, in modo incomprensibile per i cittadini, soprattutto per quelli che conoscono il significato della parola “immediatamente” scritta a lettere chiarissime nella legge Severino. Per noi, “immediatamente” significa che la questione dovrebbe essere stata risolta già da un pezzo; ma evidentemente utilizziamo un vocabolario antiquato e ormai poco in uso in questo Paese, dove le scelte stravaganti sembrano prevalere".
"Confido - conclude il presidente nazionale dell'Anpi - che i senatori, consapevoli della loro funzione e della loro responsabilità, si prendano il tempo necessario per riflettere e discutere e facciano in modo che, in ogni caso, sul disegno di legge sia poi possibile dare la parola ai cittadini, col referendum.