Vandalismo fascista nel Ravennate
Un atto gravissimo, compiuto nottetempo da ignoti, sugli argini del Senio e del Santerno. Colpiti i simboli della lotta di liberazione, quali i monumenti ai “Martiri del Senio”, la “Stele Bartolotti” e la “Stele Cremonini”, prontamente denunciati dall’Anpi alla Prefettura, hanno visto sollevarsi un’indignazione popolare che mostra ancora una volta come la nostra comunità provinciale abbia una forte convinzione antifascista.
Questa la prima pretesa della nostra gente: ripristiniamoli subito, ma resti documentazione del fatto.
Una somma di atti neofascisti è oramai presente anche nella nostra provincia. Le sedi di Forza Nuova vengono aperte, i simboli della RSI diventano nomi da dare alle piazze, casa Pound non si nasconde e viene legittimata da ambienti di destra; e ha pure un suo programma politico sociale.
Niente deve essere sottovalutato: tutto questo è già capitato e con gli stessi paradigmi, ovvero crisi economica, sociale, sfiducia negli uomini della politica.
Ora chi si considera democratico perché aspetta di vedere rispuntare il “fascismo del fez” per reagire, compie un atto di pia illusione: quantomeno! Il fascismo si è oramai inserito negli spazi lasciati liberi dalla democrazia. E se all’inizio erano meri interstizi oggi sono vere e proprie porte spalancate e, di certo, gli scandali senza sosta perpetuati da uomini delle istituzioni le spalancano ancora di più.
L’ANPI farà la sua battaglia nel ricordo della Resistenza, consapevole che da lì si deve partire e proseguire con nuove forme di lotta di fronte a un fascismo che cambia forma ma che puntualmente si ripresenta.
Ivano Artioli, presidente provinciale ANPI-Ravenna