All'università di Siena nasce circolo ANPI Carlo Rosselli
Nasce a Siena il circolo ANPI di Ateneo “Carlo Rosselli”.
Così come già avvenuto in altri atenei (Genova e Bologna), nell'aula magna storica dell'Università degli Studi di Siena è stato fondato il circolo ANPI di Ateneo intitolato a Carlo Rosselli, il grande antifascista che a Siena si era laureato e che fu ucciso nel '37 in Francia.
A dare vita al circolo di Ateneo dell'ANPI senese è stato un nutrito gruppo di studenti, tecnici-amministrativi e docenti che vogliono promuovere e approfondire il dibattito e la conoscenza della nostra carta costituzionale, fondamento della vita democratica del paese. Dopo l'apertura da parte dell’associazione, avvenuta nel 2006 attraverso la modifica dello Statuto, a tutti coloro che, pur non avendo partecipato alla lotta di Liberazione ne condividono le finalità, l'ANPI avverte fortemente l'esigenza di condividere con le giovani generazioni la volontà di ribadire l'attualità dei principi della Resistenza, contro il revisionismo ed il neofascismo e contro una certa indifferenza, non meno pericolosa per il mantenimento della partecipazione democratica.
Crediamo - sottolineano i promotori - che per difendere la democrazia, la giustizia, l'unità del paese, il diritto a una istruzione libera e pubblica, sia necessario confrontarsi anche nei luoghi dove si producono ricerca e cultura, e in cui si formano le generazioni future; ed il confronto, per essere tale, deve coinvolgere tutti i soggetti che animano il mondo universitario.
Il circolo ANPI di Ateneo “Carlo Rosselli” di Siena si prefigge, quindi, di organizzare dibattiti, incontri di studio e di approfondimento, presentazione di libri, documentari e film sui temi della Resistenza e della Costituzione Italiana. Un esempio: il prossimo evento in calendario sarà l'incontro fra Andrea Martocchia, autore del libro I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana e un partigiano senese che combatté fianco a fianco con alcuni di loro, sulle montagne della nostra provincia. Un'occasione non solo per presentare il libro, ma soprattutto per approfondire un tema poco conosciuto grazie alla preziosa testimonianza dei nostri “vecchi”.