«Fotografia e Memoria»
Percorso storico-fotografico a cura del fotografo Alessio Duranti
Tra gli oltre 50 corsi proposti dalla Lus, la Libera università di San Gimignano, è possibile frequentare il percorso fotografico, della durata di 4 ore divise in due incontri, proposto da Alessio Duranti dal titolo
«Fotografia e Memoria».
I due appuntamenti si terranno nei pomeriggi di venerdì 31 gennaio e venerdì 14 febbraio, dalle 17 alle 19 a San Gimignano (la sede è ancora da stabilire).
Il costo di partecipazione al corso è di 20 € (ridotto 15€ per i tesserati ANPI e per i partecipanti ad altri corsi dell'Anno accademico 2019/2020 della Lus).
Il percorso è stato presentato per la prima volta il 27 gennaio 2017, in occasione della Giorno della Memoria, presso la Prefettura di Siena e varie volte presso le scuole di Siena, e ha lo scopo di indagare il rapporto tra la fotografia e i luoghi dello sterminio.
Nel primo incontro (venerdì 31 gennaio 2020, dalle 17 alle 19) verrà approfondito il periodo delle dittature nazifasciste fino alla fine della Seconda guerra mondiale e alle liberazioni dei campi di concentramento. Partendo dal divieto di fotografare, emesso dal comandante di Auschwitz Rudolf Hoss, Duranti tratterà i seguenti argomenti:
• la fotografia segnaletica
• la fotografia burocratica dell'album «Auschwitz»
• la foto come atto di Resistenza
• la fotografia durante la liberazione dei campi e dopo la liberazione: il generale Dwight D. Eisenhower, quando arrivò con i propri uomini presso i campi di concentramento, ordinò di scattare il maggior numero possibile di fotografie per documentare quanto avvenuto.
Mentre nel secondo momento (venerdì 14 febbraio 2020, dalle 17 alle 19) sarà affrontato il periodo fra la liberazione dei campi e le indagini fotografiche realizzate fino ai giorni nostri.
In conclusione verranno presentate le fotografie su Auschwitz, relative al lavoro Oświęcim/Auschwitz, e le immagini, scattate sempre da Duranti, di altri luoghi simbolo degli orrori commessi dal nazifascismo, come la Risiera di San Sabba, il campo di Fossoli, il Museo Del Deportato, Casa Cervi e Sant'Anna di Stazzema.
«Il continuo avanzare di una nuova forma di pensiero fascista è uno dei motivi che mi sta spingendo a ricercare nella memoria il nostro futuro, a documentare luoghi e volti: fotografare la memoria nella sua attualità» ha affermato Duranti.
Per avere ulteriori informazioni e per iscriversi al corso è possibile rispondere a questo messaggio oppure scrivere all'email associazione@cultureattive.org o al numero di telefono 338.4506864