"Resistenza non violenta 1943-45"
Nell'ambito del ciclo di appuntamenti "Conoscere per Resistere", con l'adesione di Rete Radié Resch, Centro E. Balducci e Donne in Nero
la Sezione Anpi di Udine invita alla presentazione del libro di Ercole Ongaro "Resistenza non violenta 1943-45" .
Venerdì 7 novembre 2014 - ore 18.30, Libreria Moderna di Udine
Ongaro, direttore dell’Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, ha scritto con questo saggio la prima storia della Resistenza nonviolenta in Italia, che – come dice l’autore stesso – non vuole affatto “introdurre una scala valoriale tra le forme di Resistenza nonviolenta e quelle di Resistenza armata” (p. 21), ma si propone di “alimentare la memoria fertile della Resistenza, quella che può ispirare ancora l’agire nel presente” (p.22).
PERCHÉ – Proprio per questa ragione, per il desiderio che l’ANPI ha di rendere fertile la memoria, la modalità di presentazione avrà un incipit diverso dal solito. Ci saranno le voci di due ragazze resistenti: Ida, una ragazza friulana degli anni ’40 e Keshia, una ragazza senegalese dei giorni nostri.
Due storie, quella della Resistenza nonviolenta e quella delle Resistenze nonviolente di oggi, che renderanno la serata diversa, emozionante e che aiuteranno a rendere una memoria, quella della Resistenza, fertile per il nostro tempo, dato che la scelta di opporsi alla tirannia con mezzi nonviolenti è nata dalla scelta delle persone di ascoltare la propria coscienza, di restare umani in un tempo di imbarbarimento. L’ANPI è infatti convinta con l’autore che assumere la prospettiva delle lotte nonviolente permetta di comprendere e valorizzare in modo del tutto nuovo la grande partecipazione della popolazione a quella rivolta morale e politica che fu la Resistenza.
Il libro documenta infatti: l’aiuto dato dalla popolazione ai soldati in fuga dopo l’8 settembre 1943, agli ex-prigionieri alleati, agli ebrei; le lotte nelle fabbriche, nelle campagne, nella scuola; la Resistenza degli internati militari, dei deportati razziali e politici, dei renitenti alla leva; la Resistenza delle donne; la stampa clandestina; i Comitati di Liberazione Nazionale e nell’ultimo capitolo si chiede: quale senso per la Resistenza armata? Per ognuno di questi aspetti Ongaro porta dati e testimonianze generali, regionali e locali (Modenese e Reggiano, Valtellina, Comasco, Bresciano, Milanese, Roma, Torino, Genova, Milano, Toscana, Bolzano) e in ognuno di questi “aspetti” le donne sono state protagoniste quanto gli uomini, in tutti i momenti della lotta. Per questo le voci di due donne saranno quelle che offriranno lo spunto per un dibattito con l’autore.