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Gallarate ricorda di Luciano Zaro

La città di Gallarate ricorda il sacrificio del giovanissimo partigiano Luciano Zaro: domenica 25 novembre si terrà la commemorazione, "appuntamento divenuto momento tradizionale di mesta ma rinnovata riflessione", in piazza Zaro, la piazza centrale di Arnate che nel dopoguerra è stata dedicata proprio al patriota ucciso sulla porta di casa dai fascisti.

La cerimonia si svolgerà a partire dalle 12 («così da permettere anche a chi partecipa alla Messa di partecipare» spiega il presidente Michele Mascella) e il relatore ufficiale sarà Alessio Mazza, membro della Segreteria cittadina dell'Anpi.

L'Anpi, in occasione della commemorazione, «auspica che nel nome del Martire e di tutti coloro che al pari furono vittime della violenza nazifascista, si celebri anche la speranza di una nuova stagione di Pace, così duramente messa alla prova dagli avvenimenti nazionali ed internazionali, con una sempre più preoccupante recrudescenza di manifestazioni (talvolta tollerate, quando non incoraggiate e/o promosse da talune Istituzioni) che si richiamano a quell’oscuro passato che nessuno si augura possa ritornare».

La biografia di Luciano Zaro
Luciano Zaro fu assassinato la sera del 24 Novembre 1944, nella propria abitazione nella frazione di Arnate in Gallarate, mentre era assieme alla madre: alcuni tristi figuri della Brigata Nera agli ordini del famigerato Maresciallo Crosta, con il pretesto di cercare armi nascoste dai partigiani, fecero irruzione nella casa.

Il giovane Zaro rispose pacatamente ai pressanti, minacciosi interrogatori, affermando che nella sua casa non vi erano armi di nessun genere: nonostante ciò, e nonostante in effetti non furono ritrovate armi, il Maresciallo Crosta ne ordinava comunque l’arresto, intimandogli di seguirlo in caserma. Il ragazzo, visti inutili i suoi argomenti di difesa, si apprestò quindi ad indossare un capo di vestiario che lo proteggesse dal freddo, e mentre ciò faceva, il Crosta, con inaudita ed inutile ferocia, lo freddava proditoriamente con una serie di colpi di pistola, dinnanzi alla madre sgomenta ed impietrita dall’orrore.

Dopo aver messo a soqquadro la casa alla vana ricerca di armi, non trovando nulla, la squadraccia fascista abbandonò il luogo dell’efferato delitto, lasciando dietro di sé un morto ed una madre nella disperazione.

Verso la fine del ’44 la 127^ Brigata Garibaldi S.A.P., alle dirette dipendenze del C.L.N. (Comitato Liberazione Nazionale) di Gallarate, divenne la 181^ Brigata “Luciano Zaro”, in memoria del ragazzo così barbaramente trucidato.