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Festa della Liberazione: Campegine

Domenica 22 aprile a Campegine (Re)

Pranzo resistente e solidale

Interverranno:
Federica Cani, Presidente Ass. Jaima Sahrawi
Ehmoudi Abdelkrim, testimone Sahrawi, studente in Italia dell’Associazione Jaima Sahrawi


L’ASSOCIAZIONE JAIMA SAHRAWI PER UNA SOLUZIONE GIUSTA E NON VIOLENTA NEL SAHARA OCCIDENTALE è un’organizzazione di volontariato di Reggio Emilia nata per sostenere il diritto di autodeterminazione del popolo Sahrawi e ha sviluppato in questi anni un’intensa attività con due obiettivi principali:
far conoscere all’opinione pubblica la vicenda, ai più ignota, del Sahara Occidentale; costruire concrete iniziative di solidarietà con il popolo Sahrawi confinato nei campi profughi del deserto algerino di Tindouf.
In quest’ottica l’associazione Jaima Sahrawi ha via via coinvolto Enti Pubblici e Istituzioni, associazioni, forze sindacali e politiche, organi di informazione.
In questo quadro di iniziative la Provincia di Reggio Emilia, la Comunità Montana e i Comuni di Reggio Emilia, Scandiano, Albinea, Viano, Cavriago, Luzzara, Guastalla, Gualtieri, Rolo e Fabbrico, Quattro Castella hanno firmato ad oggi Patti di Amicizia con corrispondenti realtà della Repubblica Araba Sahrawi Democratica. Sono stati realizzati e sono tuttora in corso di realizzazione concreti progetti di solidarietà, di cooperazione internazionale nel campo dell’educazione, dell’assistenza socio-sanitaria e di accoglienza estiva.

Chi sono i Sahrawi
Il Sahara Occidentale, già colonia spagnola, è l’ultima colonia africana ancora in attesa della sua indipendenza. Dal 1973 il Fronte POLISARIO combatte per l’indipendenza; nel 1975 il Marocco e la Mauritania invadono il territorio. La maggior parte della popolazione fugge in Algeria dove da allora vive nei campi profughi; nel 1976 viene proclamata la R.A.S.D la Repubblica Araba Sahrawi Democratica. Nel 1991 dopo 18 anni di guerra, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approva il Piano di Pace; dal 6 settembre 1991 la missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale MINURSO, sorveglia il rispetto del cessate il fuoco e lavora all’organizzazione del referendum di autodeterminazione. Da allora il popolo Sahrawi lotta pacificamente attraverso i canali diplomatici e le istituzioni per veder riconosciuto il proprio diritto e tornare alla propria terra.
I CAMPI
Dal 1975 circa 200.000 Sahrawi vivono in campi profughi nel deserto algerino, in prossimità di Tindouf, dando grande prova di unità e fierezza: nonostante le terribili condizioni ambientali sono stati scavati pozzi e sono state avviate coltivazioni ed allevamenti. I loro prodotti, pur non essendo sufficienti per l'intera popolazione, costituiscono un apporto fondamentale alla dieta dei bambini e degli ammalati. Le scuole e gli ospedali garantiscono un livello di servizi che stupisce, se si considerano le enormi difficoltà logistiche ed economiche in cui sono costretti ad operare. L'amministrazione è affidata quasi interamente alle donne; all'interno dei campi beni e servizi sono distribuiti secondo le necessità. Tutti partecipano coscientemente allo sforzo comune di costruzione del nuovo Paese.

IL SAHARA OCCUPATO e la RESISTENZA PACIFICA

Dal 2005 i sahrawi residenti nel Sahara Occidentale hanno iniziato la propria intifada pacifica contro la forza occupante di fronte ad un aumento allarmante delle intimidazioni e delle persecuzioni nei confronti della popolazione civile all'interno dei territori occupati del Sahara Occidentale. Il Regno del Marocco utilizza violenze, incarcerazioni e sparizioni forzate per ostacolare e mettere a tacere il lavoro dei difensori dei diritti umani, che da tempo si occupano di denunciare gli abusi, gli arresti e le repressioni che continuano a perpetuarsi contro il Popolo Sahrawi.

Associazione Jaima Sahrawi
Per una soluzione giusta e non violenta in Sahara Occidentale
Via Vincenzi, 13/a 42100 Reggio Emilia - tel. 0522 430307
www.jaimasahrawi.it - jaimasahrawi@libero.it