"Non venga stravolta la Legge 185/1990, baluardo della legalità e della trasparenza nell’esportazione, importazione e transito dei sistemi d’arma"
"In un momento di folle corsa al riarmo, è in discussione in questi giorni alla Camera la modifica alla Legge 185/90 recante nuove norme sul “Controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento” già approvato dal Senato.
Il nuovo testo peggiora drammaticamente il portato della legge, introducendo norme che ne riducono l’efficacia e la trasparenza.
Si elimina infatti l'obbligo del “Presidente del Consiglio dei Ministri di riferire al Parlamento con propria relazione” prevedendo semplicemente l’invio di un rapporto. La relazione non fornirà più una indicazione analitica “per tipi, quantità e valore monetario” dei materiali di armamento oggetto di transazione. Si limiterà a indicare i Paesi di destinazione con l’ammontare suddiviso per tipologia di armamento. Tale modifica rende la relazione molto più generica e di più difficile interpretazione e dunque meno trasparente.
Il nuovo testo reintroduce il Comitato Interministeriale (CISD), che però viene istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e attribuisce le funzioni di “segretario” ad un nuovo soggetto, rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il CISD nella nuova composizione acquista più potere in quanto formula gli indirizzi generali per l’applicazione dell’intera legge e può inoltre stabilire i criteri generali relativi al divieto di transazione di specifici materiali di armamento.
In sostanza la nuova proposta di legge accentra tutte le decisioni più importanti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri,che viene fortemente rafforzata nei suoi poteri, esautorando il Parlamento dal suo ruolo di controllo, anche sulle informazioni relative alle conseguenze applicative di tali decisioni.
Contraddicendo il testo originario della legge, viene preclusa alle organizzazioni riconosciute dall’ONU e dall’UE, nonché alle ONG anche la semplice possibilità di fornire informazioni al CISD sul rispetto dei diritti umani da parte dei destinatari dei sistemi d’arma prodotti dalle nostre imprese o da loro associati.
Nonostante le disposizioni generali, la riconversione industriale del settore militare a quello civile non è mai stata concretamente portata avanti negli ultimi decenni.
Infine appare paradossale la norma che cancella l’obbligo di comunicare al Parlamento l’elenco delle banche che partecipano al finanziamento della produzione dei sistemi d’arma. Riteniamo particolarmente grave che il Parlamento sia escluso da informazioni che riguardano l’impiego di risorse finanziarie, pubbliche e private, destinate a obiettivi di pubblica utilità.
Per tutte queste ragioni, l’ANPI esprime una profonda inquietudine e chiede con forza a tutti i parlamentari di respingere gli emendamenti che stravolgono pericolosamente il testo della Legge 185/1990, baluardo della legalità e della trasparenza nell’esportazione, importazione e transito dei sistemi d’arma"
La Segreteria nazionale ANPI