Pagliarulo: "Inaccettabile l'attacco di Valditara alla Preside Annalisa Savino"
"La lettera della preside del liceo di Firenze Annalisa Savino è un esempio di sensibilità civile e di pedagogia repubblicana. L’attacco del ministro Valditara contro di lei è inaccettabile. La velata minaccia di future misure disciplinari è la spia del clima di autoritaria intolleranza che questo governo sta promuovendo e diffondendo alzando il clima di tensione nel Paese. Va riconosciuta senza dubbio al ministro solidarietà per le minacce ricevute. Ma il suo rumorosissimo silenzio davanti all’aggressione subita dagli studenti di Firenze è una prova di parzialità francamente sconcertante da parte di un ministro della repubblica antifascista"
Gianfranco Pagliarulo
Presidente nazionale ANPI
23 febbraio 2023
(Alleghiamo in fondo la lettera "Incriminata" che la Preside del Liceo Leonardo Da Vinci, Annalisa Savino, ha inviato a studenti e genitori dopo l'aggressione squadrista di sabato 18 febbraio davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze. Una lettera di vicinanza agli studenti e di memoria attiva sul fascismo)
Di seguito il testo del commento di Pagliarulo, pubblicato sul Fatto quotidiano (p.14) di oggi 23 febbraio, al silenzio della Presidente del Consiglio sull'aggressione squadrista di sabato 18 febbraio davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze
"Giorgia Meloni non ha nulla da dire sull'aggressione ai ragazzi del liceo Michelangiolo da parte di giovani legati al suo partito. Non basta: con coraggioso sprezzo del ridicolo il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (FdI) ha dichiarato che gli aggressori si sono legittimamente difesi.
Per coincidenza, la Meloni non ha avuto nulla da dire neppure sull'anniversario della marcia su Roma, né sul fascismo, che non ha mai condannato. Eppure si ripetono da parte di esponenti del suo partito comportamenti ed affermazioni apologetiche del ventennio.
Meloni alle volte non dice, ma altre volte dice. E le parole che ripete spesso sono: dovere, patria, nazione, destino. Durante il ventennio in nome della parola dovere c'era chi stava sopra e chi stava sotto; in nome della parola patria si invadeva la patria degli altri; in nome della parola nazione si perseguitavano gli ebrei, gli slavi, gli africani; in nome della parola destino si invocava e si proclamava l'impero. In nome di queste quattro parole si perseguitava chiunque la pensasse in altro modo. Per coincidenza, la Meloni usa le stesse parole del fascismo.
Ha affermato che il MSI è stato un partito della destra democratica, dell'Italia democratica e repubblicana. Eppure Rodolfo Graziani, criminale di guerra, ministro della Difesa della RSI, fu presidente onorario di quel partito negli anni 50, quando Junio Valerio Borghese, capo della famigerata X MAS, fu presidente del partito e poi, nel 1970, protagonista di un fallito colpo di Stato. Per non parlare di Pino Rauti, a cui FdI ha dedicato un circolo giovanile a Brescia. Per non parlare ancora di cinquanta e passa anni di aggressioni e di violenze da parte di personaggi del MSI. Sempre per coincidenza.
Ma, come diceva Totò, troppe coincidenze coincidono. È prematuro lanciare un allarme. Ma certamente si alza e di parecchio l'asticella della preoccupazione"