Pagliarulo: "Meloni in difficoltà, non condanna il fascismo"
Fdi: Pagliarulo (Anpi), 'Meloni in difficoltà, non condanna il fascismo'
Il Presidente Associazione Nazionale Partigiani d'Italia: 'E' evidente che siamo davanti a rete neofascista e razzista ed è ora di applicare i disposti costituzionali e legislativi che abbiamo'
Roma, 2 ott. (Adnkronos)
"L'inchiesta di Fanpage ci rappresenta uno spaccato di quel mondo che congiunge neofascismo, neonazismo e razzismo verso ebrei, neri e meridionali. In questa vicenda, ci sono due aspetti da segnalare: il primo che l'autodifesa di Giorgia Meloni, in chiara difficoltà, è significativa. Dice che 'in Fdi non c'è spazio per antisemitismo e razzismo', ma la toppa è peggio del buco, dal suo elenco non cita il vero protagonista: il fascismo. Questo rivela la 'coscienza infelice' non solo della leader ma di tutto il partito che non ha mai rinnegato il fascismo, anzi in diverse circostanze lo ha accettato e più spesso lo ha celebrato". A dirlo è Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi, rimasto impressionato dal video di Fanpage su Fratelli d'Italia per cui la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta con le ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio.
"Una rappresentazione abbastanza compiuta di quel che in parte già conoscevamo - dice Pagliarulo - alla luce dei tanti episodi avvenuti negli scorsi mesi o anni. Mi riferisco agli episodi che vedono protagonisti personaggi delle istituzioni: consiglieri ed assessori regionali, parlamentari in gran parte di Fratelli d'Italia e in minor misura, anche se significativa, della Lega".
"Il punto politico vero - incalza il presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - è proprio la non condanna del fascismo da parte della segretaria di Fratelli d'Italia". L'altra punto "che voglio mettere a fuoco è di ordine costituzionale, legislativo e giuridico. In Italia - sottolinea Pagliarulo - abbiamo gli strumenti legislativi per contrastare questo fenomeno: la XII disposizione finale della Costituzione, e le leggi Scelba e Mancino. È giunto il momento, senza se e senza ma, di applicare rigorosamente e integralmente questi disposti costituzionali e legislativi, perché è evidente che siamo davanti a una rete neofascista e razzista, in parte sconosciuta, in parte nota e fortemente legata (l'aspetto più inquietante) a persone delle istituzioni democratiche".