Quella Germania che onora i criminali
Sostengo da tempo che ci sono due Germanie, per quanto riguarda il passato e, in particolare, le stragi commesse in Italia dal 1943 al 1945. Ce n'è una ufficiale, che va dal Ministro degli Esteri, al Parlamento, all'Ambasciata tedesca a Roma, e più volte è stata rappresentata anche dai Presidenti della Repubblica e del Parlamento. E ce n'è un'altra, spero minoritaria, che non vuole fare i conti col passato, non vuole assumere responsabilità e addirittura le ignora, e spesso dimostra una totale insensibilità, tanto più paradossale ove la si confronti con la posizione che ho considerato, e considero, più diffusa a livello “ufficiale”.
Questa è l'area di qualche negazionista, di qualche Tribunale che assolve per fatti per i quali in Italia ci sono state condanne, e magari assume anche un atteggiamento sprezzante nei confronti della nostra giustizia. Forse sarebbe giusto parlare di una “terza” Germania, più nascosta e silenziosa, che peraltro conta, eccome, ed a stretto rigore dovrebbe collocarsi nel primo contesto suindicato, accanto a quelle istituzioni che “ragionano”. Mi riferisco al fatto che nessuna sentenza italiana che riguardasse le stragi e in cui ci fossero state condanne definitive, è stata mai eseguita in Germania, con un silenzio, di fatto, alle richieste ed alle insistenze della nostra Magistratura, che davvero impressiona. In questi giorni si è conosciuto un caso che dimostra appieno la contraddizione di cui ho parlato: è giunta notizia che il Comune di Engelbrand, ha consegnato una medaglia a Wilhelm Kusterer, per meriti acquisiti nel suo Comune, “dimenticando” che il suddetto è stato condannato in via definitiva, in Italia, a due ergastoli per le stragi naziste di San Terenzo Monti, Vinca e Marzabotto-Montesole, per un totale di 1150 vittime. Giustamente, la comunità di Marzabotto è insorta ed ha chiesto un intervento alla Cancelliera Merkel ed all'Ambasciata tedesca a Roma, per eliminare questa inqualificabile vergogna. Noi siamo d'accordo, ovviamente, ed esprimiamo la solidarietà di tutta l'ANPI ai cittadini ed alle cittadine delle località più direttamente interessate, unendoci al loro appello.
Questa è l'occasione anche per sottolineare il fatto che in questo caso c'è la presenza delle due Germanie “peggiori”, quella dell'insensibilità e quella del rifiuto di dare esecuzione alle sentenze, con atti deliberati, convinti e che proseguono nel tempo. Dopo di che, continuare a parlare di due Paesi ”amici”, di tentativi di costruire una memoria “comune”, sembra addirittura paradossale, perché non è accettabile che le buone intenzioni di gran parte delle istituzioni più rilevanti vengano contraddette, e in qualche modo smentite, da alcune Magistrature o da quel Borgomastro, o altri che, continuano a non fare i conti con un terribile passato. Non ci dicano, per favore, che la medaglia è stata conferita a Kusterer, non per il suo passato militare (e ci mancherebbe!), ma per il suo presente di cittadino perbene. Sappiamo benissimo che molti assassini e criminali di guerra sono tornati alle loro case come se nulla fosse e che magari sono persone di buone letture e appassionate di buona musica. Questo, semmai, aggrava e peggiora la loro responsabilità, perché abbiamo avuto la prova di come il “perbenismo” si sia potuto trasformare nella bestialità e nell'orrore di aguzzini e assassini. Che vivano la loro vita, con la nostra segreta speranza che in qualche notte affiori se non altro un accenno di rimorso; ma che almeno non ricevano medaglie ed onori. E la smettano, certi organismi giudiziari della Germania, di ignorare le sentenze dei Paesi “amici”.
Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi