Quell'arco di Bolzano monumento-monito al fascismo
Lunedì 21 luglio il ministro alla cultura On. Franceschini inaugurerà una mostra documentaria, posta sotto il monumento alla vittoria, uno dei resti monumentali fascisti che campeggiano a Bolzano.
Qui di seguito una dichiarazione di Lionello Bertoldi, Presidente ANPI provinciale Bolzano.
Riusciremo a consegnarli finalmente alla storia come severo monito?
Un arco trionfale, il monumento alla vittoria, con quei fasci e quelle parole in latino offensive per tutti, è sempre stato un peso sullo stomaco. Ne ho visto un altro a Mogadiscio, ma qui a Bolzano appena al di là del torrente, dove dovremmo affacciarci, lo abbiamo sentito un insulto a popolazioni di lingua e cultura diversa, ma offesa anche a noi che abbiamo conquistato la pace.
Mi raccontarono che, uomini della resistenza venuti dalla loro città per riportare a casa parenti ed amici liberati dal lager di Bolzano, ci avevano rassicurati. Siamo equipaggiati, se lo desiderate sgomberiamo tutti quei tronfi relitti del fascismo. A Bolzano ci sono già troppe macerie, fu la risposta. Rimase in piedi. Più tardi, erano gli anni 70, con un improvvisato ordine del giorno in consiglio comunale, se ne prevedeva l’abbattimento. Ne discutemmo e, come eravamo soliti allora, portammo la nostra decisione alla base del partito.
Ricordo un compagno vecchio muratore, che non parlava mai. Usci nel suo dialetto: “noi tirem zo, solo per tirar su qualcos de meio, se no rencurem tutto”, tradottp, noi demoliamo solo per ricostruire meglio, altrimenti recuperiamo tutto. Ero già convinto, ma questo mi consolò e tornando in consiglio comunale decidemmo, noi opposizione con la maggioranza, che quei “tronfi relitti del fascismo sarebbero rimasti intatti come monito degli errori e degli orrori di quella dittatura”.
Ora con la storia, documenti e ricerche collocate nel ventre di quel monumento, lo riapriamo ai giovani e meno giovani, perché aiuti a pensare quanti sacrifici siano costati riconquistare pace, libertà, giustizia, uguaglianza nella democrazia.
Verrà il Ministro della cultura all’ inaugurazione del nuovo centro di documentazione. ANPI Bolzano e ANPI Trento assieme a tutti hanno chiesto, proprio per ricollocare meglio quel monumento che accoglie quel centro, di dilatare la visita ad onorare la prima vittima sudtirolese del fascismo italiano Franz Innerhofer e di accompagnarci ad onorare tutte le donne e gli uomini di diversa nazionalità, lingua, cultura, religione che patirono dentro il lager di via Resia, perché vittime del fascismo e del nazismo.
Il ministro on. Dario Franceschini lo ha assicurato con convinzione. Siamo grati della sua visita al Lager di via Resia, fa seguito a quelle che ci hanno già regalato tre Presidenti di questa Repubblica. Sarà un nuovo aiuto per fare splendere i resti del Lager come Luogo, dove è iniziata la possibile storia comune di tutte le popolazione dell’Alto Adige.
Lionello Bertoldi, Presidente ANPI provinciale Bolzano