Racconto e canto
Il 17 Aprile a Catanzaro.
Racconto e canto: uno spettacolo di e con Danilo Gatto per dare il via alle iniziative ANPI per il 25 Aprile e il 70°.
Un lavoro esclusivo preparato dal musicista, studioso e didatta che così presenta l’appuntamento: “Il canto popolare è sempre stato uno dei mezzi principali attraverso i quali non solo si manteneva e si rammentava la memoria di fatti e vicende importanti, ma si infondeva coraggio, si affermavano identità collettive, rafforzando lo spirito comunitario e d’appartenenza.
Il canto antifascista ha avuto perciò anche questa funzione, nel corso di quasi cento anni, attraversando tutte le fasi della storia d’Italia dal primo dopoguerra e ancora fino ad oggi, quando sentiamo risuonare, con rinnovato spirito e un senso attuale di lotta contro l’oppressione, le note di Bella Ciao da Piazza Taksim a Istambul alle lotte di Occupy Wall Street fino ad Atene.
Lo spettacolo di venerdì 17 aprile, in occasione dei 70 anni della Liberazione, ripercorre tutto il filo di questa storia: dai canti antifascisti durante il fascismo, alle canzoni partigiane durante la Resistenza; dal racconto della Resistenza nelle canzoni scritte dopo il 25 aprile, alle lotte contro il neo-fascismo che tornava tragicamente d’attualità con le bombe di Piazza Fontana e la stagione delle stragi e della tensione”.
Danilo Gatto è un apprezzato e noto musicista. Diplomatosi in Pianoforte presso il Conservatorio di Cosenza, ha svolto per alcuni anni attività concertistica come pianista. Si è poi laureato in Scienze Politiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma, e successivamente in Musica, Scienza e tecnologie del Suono.
Da oltre 30 anni si interessa di musica popolare, ambito nel quale si è specializzato sia come musicista che come ricercatore, perfezionando sul campo la conoscenza degli strumenti, del canto, e delle modalità proprie della musica tradizionale calabrese, ottenendo per questo nel giugno 2006 il prestigioso Premio “Cassano” per l’etnomusicologia. Già componente del gruppo Re Niliu, con il quale ha partecipato ai più importanti festival di musica etnica del mondo, da Mosca a Parigi a Vancouver, ha fondato nel ‘95 il gruppo Phaleg, e recentemente l’Orchestra Popolare Calabrese. L’impronta fondamentale del suo lavoro sta nel riunire lo sguardo dello studioso alla passione del musicista e alla “missione” dell’insegnante: il frutto di questa ricerca è stato la pubblicazione, nel 2007, del volume “Suonare la tradizione. Manuale di musica popolare calabrese”, per l’editore Rubbettino. Animatore, all’interno dell’Associazione ARPA, del festival Tarantella Power e dell’Albero di Canto, nonchè di altre recenti iniziative come il Conservatorio di Musica Popolare della Calabria, ha svolto studi e attività didattiche sull’organetto, il tamburello, la zampogna, in collaborazione con l’Istituto IALS di Roma.
Ha pubblicato, insieme ad altri autori, i libri “Danza tradizionale in Calabria”, Catanzaro 1999, e “La lira in Calabria”, 1994. Ha curato i CD di ricerca “Suonipersi – tradizioni musicali nel Monte Poro”, e il recente “Musica di tradizione orale a Simeri Crichi, Sellia e Soveria Simeri” (2005).
Ha partecipato, sia come strumentista che come autore, ai dischi "Non suli e no' luna" (Madau, 1984), "Caravi" (Robi Droli, 1988), "Pucambù" (Il Pontesonoro, 1994), “Psyché” (Teatro del sole, 2000), “Taragnawa” (CNI, 2003). È del 2011 l’ultima importante realizzazione “Etnopiano” (CNI Music), un’inedita sperimentazione sulla musica tradizionale calabrese per pianoforte a 4 mani.E’ inoltre autore di testi teatrali, di musiche originali per programmi televisivi e di produzioni speciali per orchestra.