Sul mostruoso eccidio a Rafah: "Non può essere una giustificazione l'orrendo massacro commesso da Hamas il 7 ottobre"
"Il mostruoso eccidio perpetrato dal raid israeliano sulla tendopoli di Tal as-Sultan a Rafah è la risposta del governo Netanyahu alla richiesta del Procuratore Capo del Tribunale Penale Internazionale al Tribunale di emanare mandati di cattura per lo stesso Premier Benjamin Netanyahu, per il Ministro della Difesa Yoav Gallant e per i leader di Hamas, e all’ordine della Corte di Giustizia Internazionale di sospendere immediatamente le operazioni militari a Rafah.
Non può essere una giustificazione l’orrendo massacro commesso da Hamas il 7 ottobre 2023. Né bastano le più o meno esplicite critiche di tanti governi occidentali al governo israeliano per gli attacchi a Gaza e a Rafah. Occorre una immediata presa di posizione di condanna incontrovertibile da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU; occorrono immediate decisioni operative che isolino il governo israeliano, facciano cessare subito il flusso di armi che continua ininterrottamente e qualsiasi collaborazione progettuale e commerciale che riguardi l’industria di guerra.
Netanyahu e il suo governo non si stanno soltanto macchiando di orribili crimini contro la popolazione palestinese, ma stanno danneggiando in modo gravissimo l’immagine di Israele nel mondo condannando il suo Paese all’isolamento internazionale. Invitiamo il governo italiano a far seguire i fatti alle parole.
E ancora non basta: il Consiglio di Sicurezza ha approvato una risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza con l’astensione (e non con il veto) degli USA. Bene. Ma questa decisione va messa in pratica, per esempio con l’invio dei Caschi blu. Contestualmente al cessate il fuoco vanno liberati gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi.
143 Stati, fra cui Spagna, Irlanda e Norvegia, hanno votato a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina. Anche l’Italia deve farlo.
In sostanza va aperta subito una pagina nuova che veda l’intera comunità internazionale operare per una pace stabile e duratura, che garantisca davvero la sicurezza di Israele e la effettiva nascita dello Stato palestinese"
Segreteria nazionale ANPI