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Il Coordinamento donne ANPI: "25 novembre sempre"

25 novembre sempre

Le Nazioni Unite in occasione della Conferenza Mondiale sulla Violenza contro le Donne tenutasi a Vienna nel 1993, definiscono la violenza di genere come ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare un danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza della donna, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o l'arbitraria privazione della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata.

Si tratta di una gravissima forma di discriminazione, di una violazione dei diritti fondamentali alla vita. È un problema culturale che si muove sul terreno delle profonde disuguaglianze e dei diversi ruoli che la società affida all'uomo e alla donna in base al loro sesso alla nascita. La violenza maschile sulle donne vive su una concezione patriarcale della società.

Il nostro Paese ha bisogno di un radicale cambiamento nelle politiche del lavoro e, in particolare, per quanto attiene la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e nelle opportunità di carriera. Occorrono interventi nella redistribuzione della ricchezza e del welfare perché precarietà e disparità salariali sono condizioni che ledono i diritti delle donne a vivere secondo il proprio sentire, che limitano la libertà ad essere se stesse.

Investire in formazione di competenze di cittadinanza, educare ad accogliere il diverso da sé, a mettere in discussione i pregiudizi e gli stereotipi sono gli strumenti di prevenzione contro la violenza di genere.

Sostenere le esperienze nate dai movimenti delle donne quali le case rifugio, i centri antiviolenza, gli sportelli di accompagnamento ed orientamento, deve essere tra le priorità delle istituzioni territoriali e nazionali. Sono spazi che rappresentano un bene comune, una ricchezza per tutta la comunità, presidi territoriali di concreto e costante lavoro di contrasto, prevenzione e sensibilizzazione, dove si accolgono le donne vittime di violenza anche in una prospettiva interculturale di genere, dove si offre sostegno e aiuto per uscire dal vicolo cieco della violenza. Qui risiedono competenze e buone pratiche ed è grazie al loro lavoro, se oggi le donne denunciano molto prima le violenze ed è cresciuta una maggiore consapevolezza del problema nell'opinione pubblica.

Adottare tutte le misure necessarie per combattere qualsiasi forma di espressione, in particolare nel campo dell'informazione anche in rete, tesa a fomentare, propagandare o promuovere l'odio, rappresenta una delle nuove battaglie contro le discriminazioni. Deve essere promosso ad ogni livello, il rispetto dei diritti umani, la dignità delle persone, il riconoscimento di ogni orientamento sessuale e identità di genere respingendo al contempo e con determinazione ogni forma di incitamento all'odio e alla discriminazione provenienti da rappresentanti delle istituzioni e veicolati dai media che ne legittimano la presenza nel dibattito pubblico, facendo così un pessimo servizio pubblico.

Noi ci riconosciamo in questo percorso che sta a pieno titolo dentro a quello che molte delle nostre compagne, dopo aver contribuito a liberare il paese dal nazifascismo, con il loro impegno in politica e nelle istituzioni, hanno portato avanti per la conquista delle libertà, per l'emancipazione delle donne, contribuendo al progresso della democrazia, conquistando importanti vittorie civili, sociali e culturali per l'intero Paese .

Oggi continuiamo quella lotta verso l'attuazione della nostra Carta Costituzionale e tutta l'Anpi è impegnata a far sì che il grande cammino di civiltà intrapreso prosegua, perché i diritti e le libertà delle donne sono la spia della salute di una democrazia, sono l'anima stessa della Costituzione, rappresentano una questione di civiltà ed in quanto tali riguardano tutte e tutti.

Libere sempre non è uno slogan ma un progetto personale e collettivo, la nostra idea di società. Insieme a Marisa Ombra, a Carla Nespolo ed a tutte le compagne che ci hanno accompagnate fino ad oggi, nostre maestre e madri, continueremo nell'impegno quotidiano affinché ogni donna, ogni persona abbia diritto ad affermare se stessa e a realizzare la propria felicità.

Coordinamento nazionale donne ANPI

25 novembre 2020

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