Antonio Greppi
Aveva combattuto nella Prima guerra mondiale come ufficiale dei "bombardieri". Nel 1919 aveva cominciato la militanza nel PSI e, negli anni del regime, fu attivo antifascista. Più volte arrestato, Antonio Greppi trascorse in carcere l'intero 1938. Il 26 luglio 1943 lo vide partecipe, a Milano, della riunione con Giorgio Amendola, che avrebbe creato le basi per la nascita del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. Dopo l'armistizio, prese parte alla Resistenza combattendo con il figlio Mario (che sarebbe stato ucciso, a Milano, nell'agosto del 1944, dai brigatisti neri), nell'VIII Brigata Matteotti. Membro del CLNAI in rappresentanza del Partito Socialista, dopo la Liberazione fu designato sindaco di Milano. Nel 1946, Greppi fu anche eletto alla Costituente, ma rinunciò al mandato parlamentare per continuare ad amministrare il capoluogo lombardo, guadagnandosi l'appellativo di "sindaco della ricostruzione". Fu poi deputato (dal 1958 al 1968), nella terza e nella quarta Legislatura. Greppi (i cui resti sono conservati nella Cappella di famiglia di Angera, dove riposa anche il figlio Mario), ha lasciato un'autobiografia politica intitolata La coscienza in pace, che raccoglie anche importanti note sul socialismo italiano. Tra le opere letterarie di Antonio Greppi, meritano citazione i romanzi I poveri fanno la storia e Le trombe degli angeli, che vinse il Premio Città di Bari e la commedia Passeggiate, che fu premiata col "Città di Bologna". Le sue opere teatrali dal 1945 al 1955, sono state pubblicate in volume dall'editore Ceschina. Al nome del suo sindaco della Liberazione, che ha lasciato anche molte commedie in vernacolo, la città di Milano ha intitolato il Largo sul quale affaccia il "Piccolo Teatro Strehler". Pure un Istituto scolastico porta il nome di Greppi, così come una via del suo paese natale. Il 10 aprile 2008, la figlia primogenita di Antonio Greppi (Enrica, unica superstite dei tre figli del "sindaco della ricostruzione" milanese), è deceduta all'età di 89 anni.