Dante Gorreri
Organizzatore a Parma degli "Arditi del popolo", nel 1922 fu tra i protagonisti della "battaglia dell'Oltretorrente" contro i fascisti di Italo Balbo. Con la promulgazione, nel 1926, delle Leggi eccezionali fasciste, per Gorreri cominciarono dieci anni di carcere e confino a Favignana, Lipari, Ponza. È il 1942 quando Gorreri può rientrare a Parma, dove, in clandestinità, è segretario di quella Federazione comunista. Dopo l'armistizio eccolo partecipare alla guerra di Liberazione; organizzatore del movimento partigiano prima nel Parmense e poi nel Comasco, Dante Gorreri (nome di copertura Guglielmo), agli inizi del 1945 è catturato dalle Brigate nere. Riuscito a fuggire e a riparare in Svizzera, torna in Italia e rientra nella sua 52ma Brigata Garibaldi con la quale combatte sino alla Liberazione e alla cattura di Benito Mussolini in fuga (camuffato da soldato tedesco), con altri gerarchi fascisti. Coinvolto nelle vicende del fantomatico "tesoro di Dongo", Gorreri subì per questo una serie di procedimenti giudiziari. Scagionato dalla testimonianza di Enrico Mattei poté riprendere la sua attività di parlamentare, che ha svolto come deputato all'Assemblea Costituente e nella III, IV e V Legislatura.