Destino Giovanetti
Lavorava alle "Reggiane" e, subito dopo l'armistizio, Giovanetti entrò a far parte della 77ma Brigata SAP. Conosciuto come antifascista, fu prelevato nella sua abitazione la notte tra il 28 e il 29 gennaio 1944. Era la risposta dei fascisti all'eliminazione del capo squadra della GNR Angelo Ferretti, avvenuta a San Martino di Correggio. Oltre a Giovanetti, nella stessa notte furono arrestati per rappresaglia e rinchiusi nel Carcere dei Servi a Reggio Emilia, Romeo Benassi, Umberto Dodi e Dario Gaiti. Altri tre lavoratori di Saliceto (Ferruccio Battini, Enrico Menozzi e Contardo Trentini) furono prelevati nelle loro case e portati con Giovanetti, Benassi, Dodi e Gaiti, dinanzi ad un Tribunale straordinario provinciale, che si riunì il mattino stesso del 29 gennaio. In un processo sommario fu decisa la fucilazione di tutti gli arrestati e a loro si aggiunsero don Pasquino Borghi ed Enrico Zambonini, che erano stati incarcerati in precedenza. La sentenza fu eseguita alle 7 del mattino, al Poligono di tiro di Reggio Emilia, da un plotone di militi della Guardia nazionale repubblicana.