Enrico Verderio
Militante socialista, al momento della fondazione del PCd'I aveva aderito a questo partito. Prendendo parte agli scontri con gli squadristi, colpito selvaggiamente alla testa, Verderio perdette un occhio. A contatto con Umberto Terracini e altri dirigenti comunisti, fu poi tra i più attivi organizzatori del lavoro clandestino in Brianza sino a che, nel luglio del 1927, fu arrestato con altri dodici compagni.
Deferito al Tribunale speciale, Enrico Verderio fu condannato a due anni di reclusione. In un secondo processo ebbe un'altra condanna a 5 anni di carcere. Uscito di prigione dovette lasciare la Lombardia, diventata per lui invivibile, e si trasferì ad Asti dove, collegatosi ai compagni locali, riprese la lotta clandestina contro la dittatura.
Dopo l'8 settembre 1943, decise di tornare in Brianza per prendere parte alla Resistenza. Alla Liberazione, tornato ad Asti, è stato molto attivo nelle organizzazioni democratiche locali. Verderio fu membro del Comitato federale e della Commissione di controllo della Federazione del PCI di Asti sino ai suoi ultimi giorni.