Ernesto Treccani
Figlio di Giovanni (l'industriale bresciano fondatore dell'omonima Grande Enciclopedia), il futuro Maestro seguiva ancora al Politecnico di Milano gli studi di Ingegneria, quando entrò nei gruppi di avanguardia artistica e di fronda verso la cultura fascista. Nel 1938 fondò la rivista Vita giovanile, diventata poi Corrente di vita giovanile e infine semplicemente Corrente, che diresse sino alla sua soppressione, da parte del regime, nel 1940. Ernesto Treccani, che era entrato intanto a far parte dell'organizzazione clandestina del Partito comunista, aveva aperto a Milano una Galleria d'arte che aveva chiamato appunto "Corrente" nella quale espose le proprie opere e quelle dei pittori che si erano riuniti intorno a lui. Alla fine del 1943, arrestato dalla polizia fascista e rilasciato grazie all'intervento del padre, sospese quest'attività per partecipare alla Resistenza clandestina. Gli anni dell'immediato secondo dopoguerra videro il pittore milanese impegnato in importanti iniziative culturali, che portarono alla nascita de "Il 45", che redasse con Raffaellino De Grada, Numero, Pittura. Treccani è stato anche redattore della rivista Realismo e, nei decenni successivi, è stato al centro della battaglia realista, mettendo in primo piano i temi della Resistenza, dell'occupazione delle terre, delle condizioni di vita dei contadini meridionali e delle lotte dei lavoratori dei centri industriali del Nord. La sua prima "personale" è del 1949, alla "Galleria del Milione"; del 1950 la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia; del 1956 la sua prima esposizione all'estero, alla Leicester Gallery di Londra. È degli anni Settanta la creazione a Milano della "Fondazione Corrente", nella quale Ernesto Treccani ha raccolto una ricca documentazione sulla storia dei movimenti artistici italiani contro il fascismo. Proprio la facciata della sede della Fondazione, alla metà degli anni Ottanta, è stata rivestita da Treccani con le 2.000 formelle in ceramica (considerate una delle sue opere più importanti), che hanno fatto chiamare l'edificio "La casa delle rondini". Dal 1954 il famoso pittore è stato membro, sino allo scioglimento del suo partito, della Commissione Centrale di Controllo del PCI.