Ettore De Corti
Si trovava in Abruzzo al momento dell'armistizio e si aggregò subito ai patrioti che si stavano organizzando sui monti della Maiella. Poco più di un mese dopo, cadde in uno scontro con i tedeschi al guado di Monte Coccia, mentre tentava di raggiungere l'Esercito di liberazione. La Medaglia d'argento alla memoria che gli era stata assegnata è stata tramutata in Medaglia d'oro con Decreto presidenziale del 20 ottobre 1990. La motivazione ricorda che "subito dopo l'armistizio, scelta senza esitazioni la via dell'onore e del dovere, abbandonava il Friuli e si avviava a Sud per congiungersi con forze fedeli. Giunto nell'Abruzzo si univa temporaneamente a un gruppo di patrioti, decisi in parte a organizzare la resistenza in posto e in parte, come lui, ad attraversare le linee. Il gruppo veniva colto di sorpresa da una pattuglia tedesca e solo la pronta reazione del sottotenente De Corti, che abbatteva con la sua pistola un nemico, consentiva alla quasi totalità dei compagni di porsi in salvo mentre egli, a sua volta gravemente ferito, rimaneva sul terreno e veniva poi barbaramente trucidato. Suggellava, così, col sacrificio della sua giovane vita, il giuramento di fedeltà alla Patria". Sul luogo dello scontro un cippo ricorda il sottotenente pilota, caduto a 24 anni, su uno dei "sentieri della Libertà" che attraversano il Parco Nazionale della Maiella. La città di Sulmona (L'Aquila) ha intitolato una via ad Ettore De Corti.