Ettore Piazza
Antifascista, militante del PCI clandestino, durante la Resistenza militò nelle formazioni partigiane della Valsesia. Membro del CLN di Novara, dopo la Liberazione fu sindaco di Carpignano. Dal 1946 al 1948 diresse il settimanale novarese "La lotta". Com'ebbe a scrivere Davide Lajolo, nella prefazione al volumetto di poesie di Ettore Piazza "Canto ancora a bocca chiusa", pubblicato postumo nel 1977, "il suo non era un giornale come gli altri, era incontro, colloquio con la gente". Un colloquio che non s'interruppe nemmeno quando una gravissima malattia polmonare, contratta durante il periodo partigiano, lo costrinse per tre anni al ricovero in sanatorio.
Di quel periodo, uno dei medici che ebbero in cura Piazza ebbe a scrivere: "Non si deve avere ritegno di dire ch'egli fu eroico. Lo fu sotto molteplici aspetti, in una maniera del tutto antiretorica, e seppe infondere in tanti compagni di sofferenza un po' del suo coraggio e della sua forza". Costretto poi ad un'immobilità quasi assoluta, Ettore Piazza continuò la sua lotta per gli ideali della Resistenza con scritti politici (che firmava con lo pseudonimo partigiano) e con opere di teatro e di poesia in italiano e in piemontese. Con queste vinse numerosi premi letterari, fra i quali (ex aequo con Ignazio Buttitta), il Premio Cattolica 1953, assegnatogli da una giuria di cui facevano parte anche Luigi Russo, Salvatore Quasimodo, Eduardo De Filippo ed Emilio Sereni.