Ettore Serafino
Frequentava la Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Torino quando fu chiamato alle armi. Nel 1939 era sottotenente di complemento nel 3° Reggimento alpini. Come comandante di plotone, prese parte alla campagna nelle Alpi Occidentali con il Btg "Pinerolo". Poi a quella di Albania col Btg sciatori "Monte Rosa" e, ancora, all'occupazione della Jugoslavia col "Pinerolo". Nell'estate del 1943, Ettore Serafino, che si era laureato in Legge, era stato assegnato, come capitano di complemento, alla Scuola militare di alpinismo di Aosta.
Dopo l'armistizio non esitò ad affrontare una lunga marcia attraverso le montagne per raggiungere la Val Pellice, dove si impegnò nell'organizzazione dei primi nuclei di partigiani. Passò poi in Val Chisone, aggregandosi agli "autonomi" di Maggiorino Marcellin. Caduto nelle mani dei fascisti, riuscì a fuggire e a riprendere la lotta. Nel giugno del 1944 gli fu affidato il comando del Battaglione autonomo "Monte Assietta", diventato poi Brigata e operante tra Susa e Chisone. Ettore Serafino assunse poi il comando della Brigata autonoma "Monte Albergian" attiva in Val Chisone e nella zona pedemontana.
Nel marzo del 1945, nel quadro della riorganizzazione delle forze della Resistenza, divenne comandante della 44a Divisione "Adolfo Serafino" (intitolata a suo fratello, caduto a Frossano), composta dalla Brigata autonoma "Monte Albergian" e dalla Brigata GL "Val Germanasca". Dopo la Liberazione, Serafino riprese la professione di avvocato a Pinerolo e a Torino, impegnandosi anche molto nelle attività della Chiesa Valdese. Si deve anche all'avvocato Serafino - che oltre alla decorazione italiana al valore ha ricevuto, per il contributo dato alla lotta partigiana, pure la "Bronze Star Medail", - la riapertura a Pinerolo della Sezione dell'Associazione Nazionale Alpini, che presiedette dal 1947 al 1951.