Fabrizio Onofri
Figlio del poeta Arturo e antifascista negli anni dell'Università, Fabrizio entrò, intorno al 1940, nel cosiddetto "gruppo comunista romano", del quale facevano parte, tra gli altri, Pietro Ingrao, Paolo Bufalini e Antonello Trombadori. Dopo l'8 settembre 1943, fu uno dei membri del comando militare comunista nella Roma occupata dai tedeschi. Onofri, dopo aver partecipato alla vana difesa di Roma a Porta San Paolo, contribuì all'organizzazione dei GAP di zona e partecipò a molte loro azioni. Tra queste ricordiamo l'attentato (fallito per il mancato funzionamento dell'ordigno), architettato con Rosario Bentivegna e Giorgio Labò, in occasione del primo raduno di militari della repubblichina di Salò, organizzato da Rodolfo Graziani al Teatro Adriano. Dopo la Liberazione, Onofri lavorò, fino al 1948, alla Stampa e propaganda del PCI. Membro del CC, dal 1948, fece anche parte, sino al 1950, della segreteria regionale emiliana del suo partito e, dal '50 al '54 di quella lombarda. Per lo scrittore una breve parentesi di lavoro alla casa editrice Feltrinelli, seguita dalla direzione, a Roma, del primo Ufficio studi del PCI. Nel 1957 l'espulsione di Onofri dal suo Partito (al quale, peraltro, non si era più iscritto di sua iniziativa), dopo una polemica giornalistica con Togliatti sullo stalinismo. In quell'anno Fabrizio Onofri diede vita, con Marco Cesarini Sforza, alla rivista Tempi moderni, che sarebbe uscita sino al 1977. Per l'attività narrativa di Onofri sono da ricordare, almeno, Via del maltempo, del 1942, Morte in fabbrica, che nel 1947 vinse il Premio Riccione, ex aequo con Italo Calvino, In nome del padre, del 1969; per la saggistica ricordiamo Esame di coscienza di un comunista, uscito nel 1948 con prefazione di Gian Carlo Pajetta; Potere e strutture sociali nella società industriale di massa,; del 1967, La rivoluzione degli altri; del 1978; per il cinema e la televisione citiamo le sceneggiature di Tiro al piccione (1961) e Sacco e Vanzetti (1971) di Giuliano Montaldo e, con Gianni Serra nel 1971, Progetto Norimberga.