Fausto Cossu
Ufficiale dei Carabinieri, nel 1942 prese parte alle operazioni dell'Esercito italiano in Jugoslavia. Dopo l'armistizio il tenente Cossu, caduto in mano ai tedeschi, fu deportato a Zagabria e poi a Kaisersteinbruck. Riuscito a fuggire, raggiunse le montagne piacentine dove, nel gennaio del 1944, organizzò una formazione autonoma della Resistenza che chiamò "Compagnia carabinieri patrioti". Cossu divenne poi comandante della Divisione "Giustizia e Libertà", successivamente ribattezzata "Divisione Piacenza", che fu la formazione numericamente più forte del Piacentino e della quale faceva parte, al comando della 3a Brigata, il brigadiere Alberto Araldi, fucilato dai fascisti nel gennaio del 1945. Fu proprio Cossu, alla testa dei suoi uomini, a liberare Piacenza il 28 aprile 1945, tanto che gli Americani lo decorarono della "Bronze Star". A Fausto Cossu - che è stato il primo questore della città dopo la Liberazione, che si è congedato dall'Arma col grado di maggiore e che a Piacenza ha svolto poi la sua professione di avvocato - il Comune ha assegnato nel 1999 una Medaglia d'oro di benemerenza.