Ferdinando Targetti
Figlio di un industriale di Prato aveva aderito al Partito socialista e dopo essersi laureato intraprese la professione di avvocato, rinunciando all’eredità paterna e alla comproprietà di uno stabilimento tessile. Eletto consigliere comunale di Prato nel 1909, tre anni dopo fu nominato sindaco e rimase in carica sino al luglio del 1914. In quel periodo fu anche consigliere comunale a Firenze e, fino al 1920, consigliere provinciale. Eletto plebiscitariamente deputato socialista alla Camera nel 1919, nell’ottobre fu espulso dal PSI dalla maggioranza massimalista del suo partito e (con Turati, Treves e Matteotti) fondò il Partito Socialista Unitario. Coraggioso oppositore, anche nei discorsi parlamentari, dello squadrismo fascista, fu Targetti che nel 1926 rappresentò i figli del martire socialista che si erano costituiti “parte civile” contro i fascisti massacratori del padre. Lo stesso Targetti era sfuggito, l’anno prima, ai fascisti fiorentini che ne avevano deciso l’eliminazione e che avevano sfogato il loro odio distruggendogli lo studio e l’appartamento. Membro dell’opposizione aventiniana, l’avvocato socialista nel 1925 era entrato a far parte della Direzione del neo costituito Partito Socialista dei Lavoratori Italiani e, bandito da Firenze, nel 1926 si era trasferito a Milano, esercitandovi la professione senza mai venire a compromessi col regime mussoliniano. Dopo l’armistizio, Ferdinando Targetti passò in Svizzera e qui collaborò con i fogli socialisti che si stampavano nel Canton Ticino. Rientrato in Italia dopo la Liberazione e ripreso il suo impegno nel PSI, l’avvocato socialista si oppose alla scissione socialdemocratica del 1947. Nel 1946 era stato eletto (fu candidato nel Collegio di Firenze), alla Costituente e di questa assemblea tenne la vice presidenza. Deputato per tre Legislature, l’esponente socialista è stato anche, nei suoi ultimi anni di vita, membro del Consiglio mondiale dei Partigiani della pace. A Ferdinando Targetti, che subito dopo la Liberazione ha presieduto l’Ordine milanese degli avvocati, è intitolata una strada di Prato.