Fernando Cavazzini
Il 25 luglio del 1943, aveva partecipato con centinaia di altri cittadini democratici, alle manifestazioni di giubilo per la caduta di Mussolini e per chiedere la pace. Dopo l'8 settembre non si limitò a rifornire di abiti civili i nostri soldati sbandati e ad aiutare i prigionieri alleati in fuga, ma ritenne suo dovere impegnarsi direttamente nella lotta armata. Partigiano (col nome di Tony) nella 26a Brigata Garibaldi, poi intitolata a "Enzo Bagnoli", Fernando Cavazzini fu in prima fila negli innumerevoli scontri a fuoco con fascisti e tedeschi sull'Appennino reggiano. Distintosi soprattutto nella battaglia di Villa Minozzo (RE), divenne poi comandante di una squadra di sabotatori (denominata "Demonio"), che ebbe il compito di minare e far saltare i ponti nella provincia di Reggio. Cavazzini, che nel dopoguerra è tornato a vivere a Reggio Emilia, battendosi sempre per tenere alti i valori della Resistenza, nel 1967 è stato decorato con la medaglia al valore.