Flavio Ghiringhelli
Aveva partecipato, giovanissimo, alla Resistenza sulle alture della Liguria, dove si era rifugiato col padre antifascista, reduce dal confino di polizia a Pisticci. A Castagiutta, una frazione di Paveto nel Comune di Mignanego, il ragazzino (come ebbe a raccontare in un articolo per Triangolo Rosso), con una diecina di altri patrioti, riuscì a liberare una quarantina di prigionieri alleati in mano agli alpini della "Monterosa" e a impossessarsi di armi e munizioni.
Quell'esperienza non fu mai dimenticata da Ghiringhelli, che dopo a Liberazione si dedicò prevalentemente alla sua attività di pittore e illustratore, collaborando prima con l'edizione genovese de l'Unità e poi con quella nazionale. Trasferitosi a Milano, Ghiringhelli è stato per anni coordinatore dell'ANPI della Zona 5 e presidente della Sezione ANPI Vigentina.
In occasione della sua scomparsa, dopo una gravissima malattia, i compagni dell'ANPI Barona lo hanno ricordato con queste parole: " ci mancherai, ci mancherà il tuo sorriso, la tua sempre pronta disponibilità, le tue idee e i tuoi idealiè la tua pitturaè ci mancherà il tuo onesto, limpido e sempre attuale pensiero da Partigiano".
Prima di ammalarsi Flavio Ghiringhelli aveva allestito, sul finire del 2004, una mostra di tempere dal titolo "Cani e gatti a confronto con l'arte" che, alla Galleria Ponte Rosso della milanese via Brera, aveva avuto un grande successo.