Gastone Sozzi
Dirigente del circolo giovanile socialista di Cesena, e, dopo la scissione del 1921, nel nuovo Partito Comunista, organizzatore di gruppi di difesa contro lo squadrismo fascista, nell'agosto del '22 dovette fuggire dalla Romagna riparando a Torino presso l'Ordine Nuovo, perché ricercato dai fascisti e dalla polizia con l'accusa di aver partecipato a uno scontro a fuoco a Cesenatico, dove era stato ferito l'autista di un deputato fascista, poi deceduto. In dicembre il partito lo mandò in Unione Sovietica: a Leningrado, ora San Pietroburgo, ricevette una preparazione ideologica e militare presso l'Istituto "Tolmaciov". Rientrato in Italia nel luglio 1925, fece il servizio militare stabilendo rapporti con ufficiali e soldati che mantenne poi, nel '26 e '27, come dirigente della sezione del Centro interno del PCI che si occupava del lavoro militare. Nel settembre 1927 partecipò a una "scuola di partito" organizzata dal Centro estero in Svizzera, a Basilea, come insegnante della materia militare. Arrestato a Milano nel novembre 1927, fu trasferito nel carcere di Perugia, dove fu sottoposto a interrogatori e a torture: "Volevano sapere da lui i nomi degli ufficiali e dei soldati con i quali era in collegamento" (Pietro Secchia, L'azione svolta dal Partito Comunista in Italia durante il fascismo, Milano 1970, pag. 57, nota). La notte fra il 6 e il 7 febbraio 1928, secondo la versione ufficiale, fu trovato morto nella sua cella per suicidio, ma l'autopsia richiesta fu negata. Secondo la testimonianza della moglie, Norma Ballelli, che lo vide morto, il corpo non aveva segni intorno al collo. La notizia, nascosta in Italia, ebbe invece una risonanza internazionale. In Francia si sviluppò una "Campagna Gastone Sozzi" contro i delitti del fascismo nelle carceri italiane. La notizia ebbe risonanza negli ambienti frequen-tati dagli antifascisti anche in Messico e a Cuba. In Spagna, nel 1936, la prima formazione militare degli antifascisti italiani accorsi in difesa della Repubblica, ebbe il nome di "Centuria Gastone Sozzi". Anche nella guerra di Liberazione in Romagna operò la Brigata "Gastone Sozzi".
(s. s.)