Giambattista Mancuso
La sua famiglia si era trasferita dalla Calabria a Milano quando il padre, Vincenzo, aveva trovato nel capoluogo lombardo un incarico di custode. Giambattista, dopo aver frequentato il Liceo "Parini", si era iscritto all'Università, ma dopo l'armistizio aveva interrotto gli studi di Medicina per entrare nella Resistenza. Inquadrato nella Divisione "Orobica" di "Giustizia e Libertà" e, successivamente, nella Brigata partigiana "XXIV maggio", per mesi il ragazzo si era assunto il rischioso compito di trasportare armi alle formazioni partigiane operanti in Val Brembana. Per uno di questi trasferimenti aveva addirittura avuto l'ardire di chiedere un passaggio a un veicolo di fascisti.
Cadde in Val Brembana combattendo, con altri 18 partigiani, sulle alture di Cornalba, investite dal rastrellamento compiuto da 450 militi delle Brigate nere. Sulla casa milanese di Porta Nuova, dove lo studente abitò al numero 4 di via Goito, lo ricorda una lapide con la scritta: Qui dimorò/Giambattista Mancuso/ studente universitario/ che il fiore della giovinezza/ volle offrire in sacrificio eroico/ nella lotta per la libertà/ Palmi 1922-Val Brembana 1944.
Nella regione natale del valoroso ragazzo, gli è stata intitolata una via a Palmi e una a Reggio.