Gianfranco Pistola
Era stato tra il novembre 1943 e il luglio 1944, prima giovanissimo gappista a Jesi e poi partigiano, con la responsabilità di capo nucleo della “Divisione Vallesina”, sui dossi dell’Appennino marchigiano.
All’inizio di tale periodo (denunciato da un suo ex compagno di scuola fascista), aveva trascorso, dopo essere stato duramente percosso, alcuni mesi nel carcere di Pesaro.
Quando il fronte di guerra attraversò le Marche, Pistola, che era ancora minorenne, falsificò la sua data di nascita per potersi arruolare nel “Gruppo di combattimento Cremona”. Inquadrato nella V Compagnia del II Battaglione del 21° Reggimento, Gianfranco Pistola risalì combattendo la Penisola e partecipò alla battaglia per la liberazione di Alfonsine (Ravenna).
Era tanto orgoglioso di questo fatto che, per tutta la sua vita ha sempre indossato, durante le ricorrenze patriottiche, il berretto da “cremonino”.
Nel dopoguerra Pistola, che si era stabilito e lavorava a Falconara Marittima, fondò e vi presiedette la locale Sezione dell’ANPI sino al 2009, quando fu nominato presidente emerito della Sezione.
Sino a che la salute glie lo ha consentito, il 10 aprile di ogni anno è stato presente ad Alfonsine alle celebrazioni per la ricorrenza della liberazione della cittadina del Ravennate.