Guido Seborga
Aveva scelto di chiamarsi con questo nome, non per nascondere le sue ascendenze ebraiche (il padre era il famoso alpinista Adolfo Hess), ma per l’amore che portava per Bordighera, (scelta come patria di elezione), e per il suo entroterra nel Ponente ligure (Seborga, appunto).
Seborga, che aveva studiato a Torino con Vincenzo Monti, fece vita errabonda passando da Berlino, a Parigi, a Roma.
Dalla Capitale era tornato, nel 1928, a Torino stringendo amicizia con Umberto Mastroianni, Raf Vallone e altri intellettuali antifascisti e negli anni dell’occupazione nazifascista era entrato nella Resistenza prima col Partito d’Azione (grazie all’amicizia con Giorgio Agosti, Alessandro Galante Garrone e Ada Gobetti) e poi come partigiano delle Brigate Matteotti.
Collaboratore dei più noti giornali italiani e francesi (tra l’altro ha scritto anche per la rivista dell’ANPI “Patria indipendente), Seborga fu scrittore e pittore di avanguardia e le sue opere sono presenti in molti Musei e collezioni provate.
Premiato nel 1977 dai critici d’arte francesi, Guido Seborga ha ricevuto anche la Medaglia Città di Milano.
Nel primo dopoguerra era stato, con Massimo Mila e Franco Antonicelli, tra i fondatori a Torino dell’Unione Culturale e ha lavorato con Lelio Basso nella direzione del PSI.
Tra il 1950 e il 1960 fece parte, con Italo Calvino, della giuria del Premio di pittura e letteratura “Cinque Bettole” e ha contribuito alla nascita e allo sviluppo dell’Unione Culturale Democratica di Bordighera.